Franco Ricciardi: “Oggi mi sento più consapevole. Con Mara Venier un incontro magico”
Ogni domenica la voce di Franco Ricciardi entra nelle case di milioni di italiani grazie a "Un giorno eccezionale", la nuova sigla di Domenica In. Ma sono anni che l'artista napoletano ha costruito un suo sound personale, un crossover partenopeo che mescola urban, world e tradizione che gli ha permesso anche di uscire dal perimetro locale, abbattendo anche qualche gabbia e non pochi pregiudizi. Il suo precedente Blu era stato un vero e proprio caso nazionale, e così Ricciardi ha aspettato cinque anni prima di pubblicare il seguito "Je", ovvero "Io", un modo per rivendicare la consapevolezza di sé, come ha spiegato a Fanpage.it: "‘Je', ‘Io', perché c'è consapevolezza, c'è maturità ed è bello dirlo oggi. Sono passati un bel po' di anni e oggi che ho un'età matura mi sento di dire ‘Je', sono convinto di quello che dico e di quello che do".
Assieme a lui ancora una volta c'è la coppia di producer partenopei D-Ross e Startuffo con cui formano un trio ormai collaudato: "La nostra ricerca è proprio quella di trovare un suono, non si va più alla ricerca del pezzo mainstream, ma di un suono nuovo, il mio genere è il rinnovarsi sempre" e nell'intervista racconta di essere aperto a 360°: "Ascolto tutto, non ho preconcetti, penso che non debbano esserci pregiudizi, la musica devi ascoltarla senza barriere". Oltre a D-Ross e Startuffo una delle canzoni più amate è "Veleno" che lo riporta a duettare con Gigi D'Alessio: "Era una canzone cantata solo da me, poi ho incontrato con Gigi, siamo stati a mare insieme e gli ho fatto ascoltare il pezzo, gli è piaciuto e poi la magia nasce così, da un ascolto. Non era niente di confezionato, è quella la bellezza, io credo in queste cose, la musica in quel momento ha voluto che ci incontrassimo e facessimo questa cosa insieme".
Sono stati anni fortunati per Ricciardi che dopo due David di Donatello coronerà tutto con un concerto, il prossimo 10 giugno, allo stadio Maradona di Napoli. Prima, però, sarà protagonista del Capodanno a Napoli: "Il fatto di essere stato scelto con il tuo concerto che hai portato in giro per tutto il 2022 per la chiusura dell'anno a Piazza del Plebiscito, è magico. Lo stadio, poi, è qualcosa da non credere, è successo tutto in pochi mesi, e meno male che è arrivato tutto adesso, in età matura, perché lo fai con più leggerezza". Nel frattempo la sua voce continuerà a risuonare. assieme a quella di Andrea Sannino, ogni domenica, grazie a Mara Venier che li ha voluti fortissimamente per la sigla di Domenica In.
Come ha raccontato lo stesso Ricciardi a Fanpage: "Con Mara è stato un incontro fantastico, già ci eravamo incontrati varie volte, grazie al pezzo con Sal Da Vinci, quello con Sannino e con D'Alessio, però l'incontro fondamentale è stato al concerto di Gigi a Piazza del Plebiscito. È stato lì che abbiamo stretto un'amicizia in poche ore. Mara lo dice sempre: ‘Ci conosciamo da poco ma è come se ti conoscessi da sempre'. Poi le cose avvengono per magia: eravamo davanti a una pizza e lei ci ha chiesto se volessimo prepararle la sigla di Domenica In. Io sono rimasto sorpreso, quasi non ci credevo, poi il giorno dopo lei mi ha mandato un messaggio per ricordarmelo e ci siamo messi a lavorare. Il primo pensiero che mi venne in mente è stato ‘L'italiano' di Toto Cutugno, siamo partiti da lì, da un Italiano 2.0".