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Francia: addio all’Hadopi. E lo streaming batte il downloading illegale

Il Governo Hollande mette fine a uno dei provvedimenti più discussi del precedente quinquennato di Sarkozy, ovvero l’Hadopi, la legge in favore della diffusione e della protezione della creazione su Internet. Stop alla sanzione che prevede la sospensione dell’accesso al web.
A cura di Francesco Raiola
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Una delle leggi più discusse del quinquennato di Sarkozy è stata depotenziata. L'Hadopi (Haute Autorité pour la diffusion des oeuvres et la protection des droits sur l'Internet), ovvero l'autorità in difesa del copyright che puniva chi scaricava illegalmente, si è ritrovata senza la spinta con cui è nata e tutto per volere del nuovo Ministro della Cultura e della Comunicazione francese Aurélie Filippetti. Il Ministro, infatti, ha annunciato un decreto che sopprimerà la sanzione della sospensione d'accesso a internet prevista originariamente dalla legge nel caso in cui si fosse stati sorpresi tre volte a scaricare illegalmente. La misura è stata presa anche in vista di un cambio di orientamento da parte del Governo francese per quello che riguarda la lotta alla pirateria delle opere su internet.

La stessa Hadopi aveva ammesso qualche settimana fa che il consumo di musica avveniva ormai principalmente via streaming, diminuendo di fatto il bisogno di scaricare illegalmente. I risultati, infatti, davano molta importanza all'utilizzo dello streaming praticato dall'84% dei consumatori (49% per il download) con la musica a fare la parte del leone per quanto riguarda i beni culturali più consumati.

Inizialmente, nel 2009, quando la legge era stata approvata, si prevedeva che fossero almeno 50 mila l'anno le persone a cui sarebbe stata staccata la linea mentre ad oggi solo un ragazzo è arrivato al distacco totale della linea, mentre altri due sono stati ritenuti colpevoli, ma di questi solo uno multato. La difesa del vecchio governo era che la legge aveva spaventato i potenziali colpevoli i quali dopo aver ricevuto il primo avvertimento (sono state 2 milioni le prime mail inviate) avrebbero deciso di abbandonare la possibilità di scaricare illegalmente (il 95% secondo il vecchio governo).

Nel comunicato rilasciato dal Governo di Hollande si esplicita la volontà di spostare l'attenzione dal singolo alla pirateria commerciale: "Questa misura (dello stop al taglio della connessione, ndr) è essenziale, sia perché mette fine a una sanzione totalmente inadatta nel mondo che ci circonda, sia perché illustra il cambiamento d'orientamento del Governo in materia di lotta alla pirateria delle opere sul web. L'asse prioritario è ormai quello della lotta alla pirateria commerciale e contro i siti che traggono profitto dai contenuti piratati e monetizzano senza remunerare i creatori. È un cambiamento di filosofia, che si basa sulla volontà di non mettere più contro creatori e internauti minacciando questi ultimi del taglio del loro accesso a internet, dal momento in cui quest'ultimo è diventato una via d'accesso fondamentale alla cultura, ovviamente per i giovani". E di questo passo, continua il comunicato si arriverà gradualmente alla soppressione dell'Hadopi.

La Commissione, in uno studio pubblicato pochi giorni, fa ammetteva l'aumento dell'uso illegale di beni culturali, denunciando la mancanza di visibilità dell'offerta legale e dei prezzi ancora troppo alti. Nel rapporto stilato ieri si leggeva infatti che: "Il consumo globale dei beni culturali è in crescita. Le proporzioni tra consumo lecito e illecito sono globalmente stabili, anzi la consumazione illecita accusa addirittura un leggero rialzo. In particolare la consumazione illecita delle serie passa dal 9 al 13%".

Punto Informatico, riprendendo Pc Inpact, però, ci ricorda come i tagli, però, non saranno sospesi del tutto

I tagli delle connessioni, ricorda però PC Inpact, non sono una risorsa che la Francia rimuove dal proprio arsenale antipirateria: possono essere imbracciati in caso di reato di contraffazione, gestito secondo una procedura giudiziaria tradizionale, meno agile di quella introdotta con la legge dei tre colpi, ma non per questo non battuta della giustizia francese.

Il comunicato completo del Governo francese potete trovarlo qui.

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