Festival di Sanremo intervista esclusiva a Jacopo Ratini
Jacopo Ratini presenterà questa sera la sua canzone Su questa panchina. Jacopo è diviso tra l’anima poetica dell’artista e quella pragmatica dello psicologo. È un artista eclettico che nel suo percorso artistico ha incontrato diversi modi di esprimere la sua creatività: dalla poesia ai racconti brevi per poi trovare la più libera espressione nella sua musica.
Jacopo, arrivi da SanremoLab. Cosa è successo da quel punto in poi?
Sono arrivato li da indipendente. Il mio è stato un percorso un po’ anomalo… ho fatto gavetta breve, 2 anni intensi. A SanremoLab
non avevo etichetta alle spalle ma dopo la vittoria, uscito di la ho avuto la Universal come etichetta che mi ha dato carta bianca sulla scelta dei brani e sugli arrangiamenti.
Nella tua canzone, Su questa panchina, si vedono continui rimpianti ai tempi che furono…
Non è un rimpianto, la canzone vuole ritrovare un messaggio fondamentale: non aver paura di amare, non vergognarsi e riproporre valori semplici, scrivere una lettera a mano, giocare a biglie. È un mio modo di parlare e denunciare in maniera leggera la voglia di tornare indietro.
È giusto definirti un cantautore che non ha paura di dimostrarsi un po’ naif, semplice solo all’apparenza?
Scrivo nel modo più diretto possibile, ho sempre cercato nei cantautori italiani qualcuno che scrivesse in maniera semplice quindi se arriva questo dalla mia canzone ho fatto bingo! Il mio obiettivo è quello di far riflettere.
C’è qualche autore che ti ha influenzato?
Non ho un cantante di riferimento, sono nato e cresciuto in una famiglia dove si ascoltavano i Beatles, Rino Gaetano e Battisti. Fondamentalmente sono influenzato dalla scrittura di Charles Bukowski. Scrivo in maniera sintetica, senza girare intorno alle parole! L’essere laureato in psicologia mi ha aiutato molto ad analizzare la realtà circostante.
Che argomenti vengono trattati nel tuo disco?
Temi sociali. Dalla raccolta differenziata all’insonnia. Ci sono riferimenti agli anni ’60, ma il tema ricorrente è: prendere la vita con ironia!
Ilaria Berlingeri