Fedez si scaglia contro Andrea Bocelli: “Fare silenzio ogni tanto non fa male eh”
Quanto è stato dichiarato da Andrea Bocelli nel corso del suo intervento in Senato, tenutosi nella giornata di lunedì 27 luglio, non è passato certamente inosservato e le parole del tenore hanno sollevato immediatamente unna forte polemica. Tra coloro che hanno voluto esprimere il loro dissenso per l'accaduto, figura anche Fedez, che su Twitter si è scagliato contro il cantante.
La polemica di Fedez
Fedez certamente non le manda a dire e, come è già capitato in altre occasioni, non ha paura di esternare liberamente ciò che ritiene giusto e ciò che non lo è. Davanti alle teorie negazioniste sulla pandemia di Covid19, il rapper milanese che ha contribuito anche alla costruzione di un reparto di terapia intensiva in una delle zone più colpite dall'incidenza del virus, ha voluto dire la sua portando come esempio un ragazzo di 18 anni che ha contratto la malattia, confutando la tesi espressa dal tenore che, secondo l'ex giudice di X Factor avrebbe parlato a sproposito. Su Twitter, infatti, scrive:
Se non conoscete nessuno che sia stato in terapia intensiva e vi permettete di instillare il dubbio che la pandemia sia stata fantascienza vi presento un mio amico che causa Covid ha dovuto subire un trapianto di polmoni a 18 anni. Poi fare silenzio ogni tanto non fa male eh
Una stoccata non indifferente nei confronti del noto volto della musica italiana che ha dichiarato di "non aver conosciuto nessuno che fosse andato in terapia intensiva" e, di conseguenza, la stessa pandemia sarebbe stata percepita in maniera molto più grave di quanto in realtà non fosse. Inoltre, Bocelli ha dichiarato di aver violato i divieti imposti durante il lockdown, periodo che imponeva una reclusione forzata proprio per evitare che i contagi potessero aumentare in maniera esponenziale. Il tenore ha quindi affermato: "C'è stato un momento in cui mi sono sentito umiliato e offeso per la privazione della libertà di uscire di casa senza aver commesso un crimine e devo confessare pubblicamente di aver disobbedito a questo divieto che non mi sembrava giusto e salutare".