Fedez a giudizio per aver diffamato la giornalista che ha scritto il libro-intervista su Salvini
Fedez sarà processato per diffamazione: i fatti risalgono a qualche anno fa, quando il cantante scrisse alcune frasi sui social contro la giornalista di Libero Chiara Giannini, che nelle ultime settimane è stata al centro delle polemiche per aver firmato il libro sul Ministro degli Interni Matteo Salvini, edito da AltaForte, casa vicina a CasaPound, che qualche settimana fa creò non poco scompiglio durante il Salone del libro di Torino. Ma non è per questo libro che il cantante milanese dovrà comparire davanti al giudice il prossimo 5 dicembre, come scrive l'Adnkronos che ha scritto che il procuratore Giuseppe Rizzo ha firmato il decreto di citazione diretta a giudizio per alcune frasi scritte sui social e indirizzate alla giornalista.
Le accuse al cantante
Nel 2015, infatti, ci fu un botta e risposta tra i due, una polemica che andò avanti per qualche giorno. Stando a quanto riporta l'atto di citazione a giudizio – stando sempre a quanto scrive l'Adnkronos – il cantante avrebbe definito "giornalaia" la giornalista dicendo di lei: "Giornalista di Libero dall’inviato di guerra ai finti scoop da Novella 2000 su di me. Brutta fine eh?" e "accusandola di aver pubblicato un articolo completamente fasullo su di lui, affermando che in seguito alle contestazioni ella si sarebbe cancellata dai social network, non avendo argomentazioni e facendosi difendere da Salvini".
La polemica social sul playback
La polemica risale a qualche anno fa, era il 2015 quando la giornalista scrisse un articolo su Libero (via Dagospia) che criticava il cantante: "Fedez prende in giro i fan e loro lo insultano su Facebook. Il rapper italiano più amato dai teenager domenica sera è stato ospite della Capannina di Viareggio dove, per 35 euro, ha suonato appena 5 canzoni" scrisse e nel pezzo faceva parlare alcuni fan che parlavano di ‘playback'. Il cantante rispose sui social definendola, appunto, "giornalaia" e spiegando ai fa che quello previsto non era un concerto, ma un Dj set: "Quello di ieri era un dj set non un concerto. Sono mortificato ma purtroppo la gestione e l'organizzazione del locale non dipendono da me, sono rimasto chiuso in un bagno fino a tardi per vedere se si riusciva a riprendere le foto ma il rischio che qualcuno si facesse male era altissimo. Spero non vi abbiano detto che quello di ieri era un concerto".