Fedez a dirigente Fratelli d’Italia: “Condannare il fascismo non è di sinistra, è solo buon senso”
Fedez è intervenuto sui social per replicare a un post che Francesco Di Giuseppe, dirigente nazionale di Fratelli d'Italia, ha indirizzato a lui e alla moglie Chiara Ferragni. Ma andiamo con ordine. Nei giorni scorsi, sia la nota influencer che il cantante hanno condiviso un post che – in riferimento all'omicidio di Willy Monteiro – spiegava:
"I giornali non mettono il loro focus sul fascismo e sulla cultura predominante nella vita di queste persone. Addirittura c'è chi si propone di "eliminare queste arti marziali" per risolvere il problema. No, il problema lo risolvi cambiando e cancellando la cultura fascista e sempre resistente in questo paese di m*rda, non cancellando il mezzo tramite cui i fasci hanno fatto violenza. Il problema non lo si risolve nascondendolo sotto al tappeto, lo si risolve con la cultura e l'istruzione: qualcosa che manca in questo paese".
Il post del dirigente di Fratelli d'Italia rivolto ai Ferragnez
Il 31enne Francesco Di Giuseppe, dirigente nazionale di Fratelli d'Italia, è intervenuto su Twitter per replicare alla coppia. L'uomo sostiene che Chiara Ferragni critichi uomini che presentano le stesse caratteristiche fisiche del suo stesso marito. Le sue parole, a cui era allegata una foto di Fedez, sono state: "La Ferragni si scaglia contro la sub-cultura post fascista che sta sfornando narcisisti palestrati coi capelli ossigenati e con un basso livello di istruzione! Quello in foto è il marito". Fedez ha intercettato il post e ha deciso di replicare.
La replica di Fedez
Il cantante, usando toni decisamente pacati, ha detto la sua in un post pubblicato sul suo profilo Twitter. Fedez si è detto perplesso. Non comprende come mai Di Giuseppe si sia preso la briga di scagliarsi contro di loro, solo perché hanno condannato apertamente il fascismo: "Fa strano vedere il dirigente nazionale di Fratelli d’Italia scagliarsi per una semplice condanna verso il pensiero fascista. Eppure nessuno ha mai fatto riferimento ad appartenenze politiche". Quindi ha concluso: "Condannare il fascismo non è di sinistra è solo di buon senso".