Federico Rossi: “Le Mans ispirata alla passione di mio padre per le corse e a una relazione finita”
Dopo "Ti penso sempre", il 2022 vede anche Le Mans, secondo singolo dell'anno di Federico Rossi, in attesa dell'uscita del suo primo album solista dopo la pioggia di platini ottenuti assieme a Benji. Lontano dalle tendenze latin e retrò che solitamente caratterizzano le hit di questo periodo, Rossi usa la metafora della corsa per raccontare l'amore, la trasformazione dell'amore, con un video che si ispira a Le Mans, appunto, ma anche a un viaggio tra passato, presente e futuro. A Fanpage.it Rossi ha parlato anche di come nasce realmente la canzone, ispirata a una passione del padre per le corse d'auto, della trasformazione di un amore, della canzone e del suo futuro.
Come stanno andando questi primi giorni di Le Mans?
Molto bene, diciamo che tornare sul campo, avere empatia col pubblico dopo così tanto tempo è importante, magari ero anche un po' arrugginito. Mi è servito in primis a livello di umore perché è una cosa che mi fa molto bene e poi mi fa capire quanto voglia fare questo, ogni volta è sempre molto emozionante.
Hai costantemente bisogno di capirlo, quindi?
No, non ho costantemente bisogno di capirlo ma ho costantemente bisogno di provarlo. Cioè, costantemente no, però mi piacerebbe tornare a farla essere una costante della mia vita.
Piano piano stiamo tornando in una dimensione totale, quindi quella di scrittura, quella in studio e anche quella live.
Sì, però finché non farò il mio primo tour e il mio primo disco è tutto in fase preliminare, ma sono convinto di essere sulla strada giusta.
Hai scelto un singolo che non insegue i canoni estivi della retromania spinta o del latin, è un modo per smarcarsi?
Assolutamente, mi piace molto sperimentare, ho sperimentato tanto in questi ultimi due anni, da quando ho iniziato a pensare a questo mio nuovo capitolo. Ho fatto tante canzoni per me, senza il pensiero di doverle fare uscire per forza, la passione nei confronti della musica si è amplificata e questo si concilia tantissimo col fatto che questo percorso da solista sia un modo di farcela solo con le mie gambe.
Leggevo che volevi fare il calciatore e ti sei ritrovato pilota a Le Mans. Mi parli di questo nuovo singolo e dell'idea creativa del video?
Il sogno di diventare calciatore è comune, ma da bambino avevo la fortuna di avere un campo di calcio vicino casa in cui giocavo coi miei amici e la passione è rimasta. A questo giro, però ho cambiato passione, per rendere giustizia al periodo che sto vivendo e un po' per il fatto che mio papà era appassionato di motori e alla mia età aveva due Porsche, una di quelle è lo stesso modello che ho usato per fare il trailer della canzone. Lui mi ha sempre ricordato Steve McQueen, come felicità e come modo di fare, così ho collegato tutte le cose per rendere al meglio il significato del brano, ovvero che al momento devo sfidare un po' me stesso per trovare quella che è la mia strada.
In che senso?
Le Mans è una storia di rischio e mettersi in gioco, quindi mi sono messo la tuta e ho detto: ok, è un momento in cui ho cominciato un nuovo percorso, un nuovo progetto, ho finito una relazione importante che si è trasformato in un rapporto diverso e mi sono detto che era il momento di buttarmi, cercando di non precludermi più le cose che mi fanno stare bene. Sono voluto entrare nel mondo dei motori che mi sta appassionato durante questo percorso, non ne sono mai stato un grande appassionato però mi sono concesso la possibilità di esplorare questo mondo che ho scoperto essere molto affascinante e voglio dargli la possibilità di affascinarmi ancora di più.
Interessante questa cosa di tuo padre a cui è impossibile arrivare solo ascoltando la canzone…
In questa fase cerco di avere tanta verità in quello che faccio. Una canzone non è semplicemente una canzone che ti trovi bene a scrivere o interpretare ma è un concetto artistico che vorrei rendere a 360 gradi anche nell'idea del video, voglio raccontarlo in maniera più esplicita in varie circostanze, a livello di immaginario o di discorso, collegarlo a qualcosa che riguarda la mia vita per sentirlo di più.
Mi racconti l'idea della corsa del video come metafora della corsa tra passato, presente e futuro?
Il passato riguarda il mio vissuto, dieci anni importanti in cui ho cominciato un percorso musicale con un'altra persona, quindi il confronto di due teste continuamente è un supporto forte, dall'altra parte, però, forse ti dà meno la possibilità di essere unicamente tu a scegliere il tuo destino. Poi la relazione amorosa che riguarda il passato così come questo collegamento con mio padre, una cosa che mi fa radicare tanto in quello che vado a cantare, mentre il futuro è quello che inseguo e al quale vado incontro in maniera determinata.
Infatti leggevo che dicevi "So esattamente dove voglio andare e come ci voglio arrivarci". Ti sono chiare una serie di dinamiche rispetto ai traguardi che ti sei dato?
Certo, ho sicuramente un bagaglio di esperienza maggiore che mi serve e mi servirà tanto per capire sempre più chi sono. Non lo scoprirò mai fino in fondo ma è sempre uno step avanti rispetto allo sviluppo della propria personalità e dei propri intenti.
Del messaggio sull'amore che lascia strascichi importanti e alla fine si conserva con cura e si trasforma cosa mi dici?
Si trasforma sempre, se uno è in grado di percepire il buono che una storia ti ha lasciato e ti lascia anche nella tua quotidianità anche se non ci pensi, perché uno va avanti con la sua vita, ci sono sfumature che ti hanno aiutato a crescere e hanno aiutato te a far crescere un'altra persona e penso sia bello perseverare nel mantenere l'idea di questo amore che c'è stato e la vibrazione, quando dico "la te che è stata mia dove sarà" intendo quel tipo di vibrazione, di emozione, che chissà dove potrò ritrovare.
Prima dicevi che quando eri in coppia dovevate rendere conto l'uno dell'altro, ora com'è cambiata la vita? Hai trovato quello che a un certo punto è mancato?
Trovato no, però sono alla ricerca di questa cosa, continuamente, e il fatto di sapere di essere utile a me stesso cercando questa cosa mi fa stare meglio. Già dal momento in cui è stata presa questa decisione di concludere il progetto precedente in me si è instaurata l'idea che dovessi farcela con le mie gambe, per me è stato uno sprono per scoprirmi sempre di più e dimostrare a me stesso che posso continuare manifestando una maturità che mi permetterà di fare questo per il tempo in cui mi farà piacere farlo.
Nei giorni scorsi qualcuno ha sperato che potesse ricrearsi il duo, è una cosa impossibile per ora?
Anche io ho letto certe cose ma ho semplicemente pensato che la massa di persone avesse potuto farsi questa idea dal fatto che lui abbia concluso la sua relazione e sia tornato in Italia. Dentro di me, però, pensavo che fare arte insieme non nasce dal fatto che uno si molla e poi dall'altra parte del mondo torna qua e tutto è come prima, mi pare un po' superficiale.
Quando pensi – se ancora ha senso per te – di arrivare a un album?
Per me ha sempre senso anche se adesso si dice che sia un periodo difficile per il disco in sé, ma io credo che abbia sempre senso perché l'album è un insieme di ispirazioni, tante cose che vuoi dire e in un disco riesci a racchiudere bene tutto questo insieme di pensieri e di emozioni che vivi. I singoli ci sono, però il disco arriverà e ci sto già lavorando.
Dobbiamo aspettarci qualche feat?
Ci sono tanti amici e artisti con cui mi farebbe piacere collaborare ma la prima cosa è finalizzare un sacco di idee che ho e vertono verso la stessa dimensione e per me è la cosa fondamentale.