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Fausto Leali ci ricorda che gli artisti devono finirla di parlare di fascismo e di ciò che non sanno

Fasuto Leali è stato protagonista di un momento nero – l’ennesimo – di televisione. Durante una puntata del Grande Fratello Vip, di cui è tra i protagonisti, si è lasciato andare ad alcune frasi su Mussolini. Frase che ha scatenato tante critiche e ci ripresenta il problema della gestione degli artisti di ciò che dicono.
A cura di Francesco Raiola
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Fausto Leali al Gf Vip (via LaPresse, per gentile concessione dell’ufficio stampa Endemol Shine Italy Lapresse)
Fausto Leali al Gf Vip (via LaPresse, per gentile concessione dell’ufficio stampa Endemol Shine Italy Lapresse)

Da anni ormai ci si interroga sulla giustezza o meno che alcuni protagonisti del mondo dello Spettacolo si esprimano su casi di cronaca o sociali, e di come lo fanno, contando che hanno dalla loro un megafono enorme. Il caso si ripropone periodicamente e negli ultimi giorni è stato Fausto Leali protagonista di un momento nero – è il caso di dirlo – di televisione. Il cantante, che è uno dei Vip chiusi nella casa del Grande Fratello, si è lasciato andare a frasi che parlavano di Mussolini che, stando all'autore di "A chi" "ha fatto delle cose per l'umanità, le pensioni. È andato poi con Hitler. Nella storia, Hitler era un fan di Mussolini". Insomma, la solita retorica che si caricherebbe anche di un'altra frase, riportata da alcuni spettatori, che farebbe da preambolo a quella andata in onda: "Se fai nove cose giuste e una sbagliata, la gente ti ricorderà solo per quella sbagliata, prendiamo in esempio Mussolini…".

Fausto Leali e i problemi con la frase su Mussolini

Si attendono le decisioni della produzione, dopo che si è scatenata una bufera sul cantante le cui frasi, tra l'altro, sono state anche appoggiate da alcuni concorrenti (mentre parla si sente un "Vero!"). Insomma, Leali non ha problemi a riportare frasi fatte ed errate sul Duce in una trasmissione che va in onda in tv. Leali non è quindi intervenuto su qualche fatto di cronaca, come avvenuto in questi mesi e anni grazie ad alcuni suoi colleghi, ma il problema del rapporto tra artista, megafono e conoscenza resta sempre fondante, perché la popolarità porta anche una maggiore responsabilità verso i fan e coloro che possono essere raggiunti da alcuni messaggi.

Gli artisti e l'obbligo di essere informati

Non esiste una risposta univoca alla domanda se un artista debba o meno prendere posizione su questioni calde che hanno a che fare con Politica o società. Dipende dalla sensibilità di ognuno di loro e dai migranti a Bibbiano (ahi!) in passato abbiamo visto tanti artisti esporsi e prendersi anche molte critiche. Vale, però, quello che ci ha detto Annalisa a proposito della platea raggiunta dagli artisti e la responsabilità di informarsi (non vi era alcun riferimento al caso in questione): "Penso che chiunque abbia la possibilità di arrivare a tante persone, quindi abbia un megafono potente come quello che abbiamo noi abbia il dovere di esporsi di fronte alle ingiustizie e aggiungo che quando ci si espone bisogna farlo sulla base dell'informazione e della Cultura, perché se hai un grande megafono ma sei ignorante allora è meglio tacere". Insomma, caro Leali, il Fascismo non ha fatto "anche cose buone", è stata una dittatura e l'apologia è un reato penale, ma soprattutto bisognerebbe che tornasse a scuola a ripassare la nascita del sistema pensionistico del nostro Paese.

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