Fabrizio De Andrè e PFM: ritrovata la registrazione video del concerto di Genova del 1979
Il tour che ha visto suonare Fabrizio De Andrè e la PFM resta probabilmente uno dei più celebrati della Storia. A 40 anni da quell'evento, che portò anche due album live, che, come i live, hanno scritto pezzo della storia discografica del Paese, la Sony Music Italia ha annunciato il ritrovamento di un documento inedito. Pare sia stato trovato, infatti, la registrazione completa del concerto che li vide esibirsi a Genova. Stando a quanto comunicato in una nota dell'etichetta, infatti, la registrazione sarebbe stata realizzata e custodita in tutti questi anni dal regista genovese Piero Frattari.
Il restauro delle immagini del concerto
Queste, infatti, sono le uniche immagini del concerto che il cantautore tenne assieme alla band il 3 gennaio 1979 a Genova e arriva dopo anni in cui si era vociferato dell'esistenza di queste riprese, talvolta arrivato solo con l'audio. Adesso, invece, sarà possibile anche vedere quello che successe su quel palco, sentendone colori e umori. Frattari e la Sony, quindi, hanno deciso di dare il via al restauro integrale del concerto, così da poterlo rendere disponibile al pubblico e ai fan. Per adesso non è ancora chiaro quanto tempo ci vorrà e che tipo di operazione sarà costruita attorno a questa bella notizia.
Come il video è stato salvato dal macero
"Devo ringraziare le mie due passioni: una per la musica di Faber e l’altra, maniacale, di conservare ogni cosa – ha detto il regista Frattari, come si legge nella nota stampa, a proposito della registrazione che verrà resa disponibile al pubblico -. All’epoca facevo il video maker per radio e tv. Era il gennaio del 1979. Gli organizzatori mi proposero di registrare il concerto di Faber/ PFM. Non esitai un istante. Poi le videocassette di quella registrazione finirono in fondo ad un archivio che qualche anno dopo decisero di mandare al macero. Solo per caso riuscii a recuperarle e a catalogarle tutte nell’archivio della mia società, Vidigraph, che possedeva già circa 20.000 videocassette professionali. Erano video analogici su nastro, quindi, per salvarli dal degrado, decisi nel 2000 di trasferirli tutti su supporto digitale”.
