Fabio Rovazzi, parla la madre: “Per stare sola con lui dobbiamo ormai vederci a casa”
La passione del cinema? Grazie al papà e al nonno, mentre la prima canzone, Fabio Rovazzi l'ha scritta alle elementari. A dichiararlo, facendo un po' di luce sulla vita privata del videomaker nonché uno dei nomi principali dei tormentoni italiani di questi ultimi anni è la mamma del 24enne milanese che poche settimane fa ha pubblicato il singolo "Faccio quello che voglio", accompagnato, come sempre, da un videoclip che è una componente fondamentale delle sue canzoni e della sua vita, come ha spiegato anche a Fanpage.it a luglio. Bianca Pizzorno, biologa, ha concesso un'intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato delle passioni del figlio, del loro rapporto e di come è cambiato dopo il successo e anche della percezione che ha avuto lei di questa popolarità enorme.
La prima canzone alle elementari
"[Fabio] compose la prima ‘opera' alle elementari, quando suonava il pianoforte. Si mise lì, prese un foglio con il pentagramma e scrisse un pezzettino a due mani che aveva un suo senso, era orecchiabile" dice la donna, che poco dopo specifica anche come probabilmente nacque nel figlio la passione per la macchina da presa, grazie al padre, che non c'è più: "Hanno sempre guardato tanti film insieme, anche non adattissimi a un bambino: Tarantino, Woody Allen. Penso che sia stato importante per alimentare in Fabio senso critico verso le immagini" mentre le prime telecamere in mano gliele ha messe il nonno che glie regalava la sua ogni volta che se ne comprava una nuova.
Video da centinaia di views
I risultati più visibili, al momento, sono proprio i video dei suoi pezzi, che su Youtube hanno, ormai, centinaia di milioni di visualizzazioni, con l'ultimo "Faccio quello che voglio" che ha raggiunto quasi i 20 mln in un mese e mezzo, mentre il più visto resta, "Andiamo a comandare" con 162 mln di visualizzazioni, seguito, sempre oltre i 100 da "Tutto molto interessante" (135) e "Volare", in collaborazione con Gianni Morandi (116). La madre di Rovazzi alterna ricordi dolci, come quando portò il figlio a un concerto di musica classica, con il cantante che rimase silenzioso per due ore a disegnare il direttore d'orchestra a cui, poi, avrebbe regalato il disegno, alla gioia di vederlo da Fazio e soprattutto protagonista delle pagine di Topolino, e spiega che oramai, vista la fama, per ritagliarsi qualche minuto per loro l'unica soluzione è chiudersi in casa: "Nei ristoranti andiamo poco, perché c’è sempre qualcuno che si avvicina a chiedere una foto. Se voglio stare sola con lui dobbiamo vederci a casa".