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Erica Mou: “Il nuovo album è quasi pronto, ma non sarà Sugar”

Erica Mou ha chiuso il suo tour europeo che ha attraversato Germania, Belgio e Francia e che ha raccontato in un video diario esclusivo a Fanpage.it. Alla fine di questa esperienza le abbiamo chiesto quali sono stati i momenti più belli e cosa succederà nel suo prossimo futuro.
A cura di Francesco Raiola
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Erica Mou ha appena terminato un tour europeo che l'ha vista impegnata in 8 date tra Germania, Belgio e Francia, dove ha portato la sua musica e la sua Puglia. Un viaggio che ha raccontato in esclusiva con un video diario esclusivo che ha tenuto per Fanpage.it e di cui vi mostriamo l'ultima puntata (la prima parte e la seconda parte), accompagnato da un'intervista in cui ci parla del tour, ovviamente, della sua Puglia, ma anche di quello che sarà il suo immediato futuro che vede un nuovo album che, però, non sarà pubblicato dalla Sugar, l'etichetta per cui erano usciti gli ultimi due lavori della cantautrice: "Come accade spesso ai grandi amori, arriva il momento di separarsi. E il nuovo disco, pieno zeppo di separazioni, è una risposta a questo bisogno" ci dice.

Erica, hai appena terminato un tour europeo. Ci racconti come è stato?

Intenso, liberatorio, stancante, bellissimo.

Il momento da ricordare e quello da dimenticare?

Gli applausi del pubblico di Weimar, lo sciopero dei treni, lo stinco di maiale, il day off a Berlino, la prima volta in cui ho suonato le nuove canzoni davanti ad un pubblico.

Dimenticare? Quando succede è sempre contro la mia volontà.

Suonare all'estero, per un cantante italiano (che canta nella propria lingua), non è semplice. Che pubblico hai trovato? C'erano solo italiani emigrati?

Ogni data è stata molto diversa sia per location che per pubblico, che comunque non era mai omogeneo. Ci sono state delle date, come a Düsseldorf o Bruxelles in cui la maggior parte del pubblico era italiano, ed altre come Kiel o Weimar in cui il pubblico era quasi integralmente composto da tedeschi.

Ogni volta penso anche io che non sarà semplice farsi capire ma, per fortuna, mi sbaglio. Con le canzoni è così… ci si capisce anche se non si comprende ogni singola parola.

Quale sarà la prima cosa che farai appena tornata?

La doccia!

Nel tuo futuro c'è il seguito di “Contro le onde”, giusto? Hai già qualcosa di pronto? Cosa dobbiamo aspettarci? E quando?

Ho lavorato tantissimo al nuovo album ed è ormai pronto quindi… sentirete a breve novità! È il disco in cui, finora, mi rispecchio di più. Sia a livello personale, è il racconto di un periodo non facile della mia vita che mi sta facendo cambiare e crescere. Sia a livello artistico, per la prima volta ho arrangiato e prodotto i brani in prima persona insieme ai miei musicisti.

Tra l'altro probabilmente non uscirà per Sugar. Come mai?

Amerò per sempre gli anni trascorsi con Sugar e quindi, come accade spesso ai grandi amori, arriva il momento di separarsi. E il nuovo disco, pieno zeppo di separazioni, è una risposta a questo bisogno.

Col cinema, invece? L'esperienza con Papaleo è andata molto bene, no?

Benissimo. Un’esperienza che mi ha aiutata a far conoscere la mia musica, che ha valorizzato la mia “Dove cadono i fulmini” con le immagini di un film e un videoclip meravigliosi, che mi ha fatto baciare Scamarcio!, che mi ha fatto conoscere delle persone (Rocco in primis) straordinarie e con cui è meraviglioso ritrovarsi, che mi ha dato la possibilità di condividere più volte il palco con Papaleo durante il suo tour teatrale.

Senti, tra i giovani autori italiani chi ascolti?

Colapesce, Thony, Diodato, Perturbazione, Una, Stag, Denise… Tiziano Ferro si considera ancora un giovane autore? :-) E ce ne sono tanti altri. L’ultimo disco che ho ascoltato è il nuovo album di Pallante che contiene, secondo me, delle perle di canzoni.

Il tuo tour è stato sostenuto da Puglia Sounds. Ci dici: perché la Puglia? E perché la musica pugliese. E soprattutto chi?

Essere una musicista pugliese, in questo momento storico, vuol dire ritrovarsi impigliati in una splendida rete di colleghi e operatori. È molto gratificante essere sostenuti e sentire riconosciuto come tale quello che, oltre alla mia più grande passione, è il mio lavoro.

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