Eric Clapton sulle difficoltà di suonare: ‘Sono malato, ma fortunato a essere vivo’
Nonostante un problema nervoso che non gli permette di suonare la chitarra al meglio, in un'intervista a Classic Rock Eric Clapton, noto anche col soprannome di Slowhand, ha dichiarato di essere soprattutto contento di essere ancora vivo nonostante i problemi avuti con le droghe in gioventù. Clapton è uno dei chitarristi più apprezzati della Storia, in grado di fare la Storia con band come The Yardbirds e i Cream, e di confermarsi come solista, che in questi ultimi anni ha dovuto fronteggiare forti dolori dovuti a quella che recentemente gli hanno diagnosticato come neuropatia periferica, una patologia che crea danni al sistema nervoso periferico, appunto, e che ha reso più difficile, negli anni, poter maneggiare la meglio la chitarra.
Nell'intervista Clapton ha dichiarato:
Ho avuto molto dolore in questi ultimi anni. Tutto è cominciato con un dolore nella parte inferiore della schiena che è degenerato in quella che chiamano neuropatia periferica, che che ti porta a sentire una specie di scossa elettrica giù alla gamba.
A causa di questi forti dolori, il chitarrista è stato costretto, nel 2013, a cancellare una serie di concerti perché quella patologia gli rendeva complesso, appunto, poter utilizzare lo strumento, ma la cosa non lo ha sconvolto più di tanto perché, in fondo, poteva essere tutto peggio. Il cantante non ha mai negato i suoi problemi con le droghe e il suo abuso di eroina e alcol, come scrisse anche nella sua autobiografia:
Siccome sono guarito dall'alcolismo e dalla dipendenza dalle droghe – continua nell'intervista -, considero una grande cosa essere ancora vivo. Avrei potuto tirare le cuoia molto tempo fa, ancora non so come sia riuscito a sopravvivere agli anni 70, in particolar modo, ma per qualche ragione sono stato salvato dalla morsa dell'inferno e mi è stata data un'altra possibilità.