Eric Clapton strizza l’occhio ai no vax: non si esibirà dove si richiede l’obbligo vaccinale
Mentre in Italia si annuncia il Green Pass per entrare in ristoranti, cinema, grandi eventi e in altri posti, in Inghilterra c'è chi ha deciso di non esibirsi in posti che prevedono prove delle vaccinazioni. Sta facendo molto discutere la scelta di Eric Clapton di non volersi esibire nei luoghi in cui sarà richiesta la prova della vaccinazione. È la risposta che il musicista ha voluto dare alla scelta del governo di Boris Johnson di introdurre un passaporto vaccinale per accedere ai club a partire dalla fine di settembre. Il cantante ha condiviso una nota tramite il canale Telegram dell'architetto e regista Robin Monotti, noto anche per le sue posizioni anti vacciniste.
Clapton contro l'obbligo vaccinale
"In seguito all'annuncio del Primo Ministro lunedì 19 luglio 2021, mi sento onorato di fare un mio annuncio: Vorrei dire che non mi esibirò su nessun palco dove sarà presente un pubblico discriminato. A meno che non sia prevista la partecipazione di tutte le persone, mi riservo il diritto di annullare lo spettacolo. Eric Clapton". La nota è stata accompagnata anche da un link che porta a una collaborazone anti lockdown con Van Morrison intitolata Stand and Deliver in cui i due cantano: "Do you wanna be a free man / Or do you wanna be a slave?" ("Vuoi essere un uomo libero o vuoi essere uno schiavo?".
Le critiche di Clapton ai vaccini
Il chitarrista, uno dei musicisti più conosciuti e apprezzati al mondo, insomma, si pone decisamente su posizioni no vax, continuando la sua battaglia di scetticismo nei confronti del vaccino e schierandosi contro le decisioni di molti Paesi e della comunità scientifica. Lo scorso maggio Clapton aveva già pubblicato una nota sulla reazione al vaccino Astrazeneca, lamentandone le conseguenze fisiche: "Le reazioni sono state disastrose, le mie mani e i miei piedi erano congelati, insensibili o in fiamme, e praticamente inservibili per due settimane, temevo che non avrei mai più giocato (soffro di neuropatia periferica e non avrei mai dovuto avvicinarmi all'ago). Ma la propaganda diceva che il vaccino era sicuro per tutti…”.