Emma Muscat e Blas Cantò con La stessa lingua: “L’Eurovision è arrivato in un momento difficile”
Tra Malta e la Spagna, l'estate italiana parla "La stessa lingua" con Emma Muscat e Blas Cantò: se per la cantante, le strade della discografia italiana sono aperte da anni, il giovane cantante spagnolo si affaccia per la prima volta in terra italica. Il brano, pubblicato negli scorsi giorni, è un tentativo di alleggerimento, un esperimento in cui la musica rende universale il linguaggio, come afferma Blas Cantò: "Nello studio abbiamo capito quanto fosse bella e a un certo punto, qui in Italia, sembrava non stessimo neanche lavorando. Abbiamo parlato molto, giocato molto. Sono veramente felice di stare in Italia e spero che non sia l’ultima volta che potrò lavorare qui". Un momento di serenità dopo anni difficili, in cui c'è stato anche il loro primo incontro, all'Eurovision Song Contest 2021 di Rotterdam. L'intervista a Emma Muscat e Blas Cantò qui.
Come nasce questa collaborazione estiva con "La stessa Lingua"?
Emma: Noi ci siamo conosciuti all’Eurovision, dove ho partecipato l’anno scorso e quest’anno. Abbiamo avuto l’opportunità di collaborare e ne siamo felici. È una canzone uscita dal nostro cuore, molto leggera, dalle note estive. È una canzone che ci rispecchia molto anche perché cantiamo in due lingue diverse, ma allo stesso tempo la musica è una lingua universale.
Com'è stato cantare per la prima volta in italiano?
Blas: È stato un viaggio. È la prima volta che canto in italiano ed è stato facile per me dopo aver ascoltato lei. La sua pronuncia è perfetta: avrei potuto copiare tutte le parole. Nello studio abbiamo capito quanto fosse bella e a un certo punto, qui in Italia, sembrava non stessimo neanche lavorando. Abbiamo parlato molto, giocato molto. Sono veramente felice di stare in Italia e spero che non sia l’ultima volta che potrò lavorare qui.
Una vacanza anticipata?
Blas: Le persone sono così gentili con me e il mio team. Sono veramente felice di essere qui.
L'esperienza all'Eurovision Song Contest 2021 è uno dei legami che vi unisce. Che tipo di esperienza è stata, ma soprattutto com'è stato avere un pubblico di milioni di persone ad ascoltarvi?
Emma: Per me è stata un’esperienza diversa. Credevo di essere preparata, ma non lo sei mai. Sai che hai un palco davanti a milioni di persone, ed è bello, ma non sai che sei di fronte a così tante opinioni da parte del pubblico, e non puoi far felici tutti. È stata un’esperienza stressante, ma sono contenta di essere riuscita sul palco.
Blas: Per me l’Eurovision è stata un’opportunità importante per riconnettermi con me stesso. Era un momento molto difficile per me, perché avevo perso mio padre e mia nonna per Covid-19. Mio padre aveva 49 anni. È stata dura per me perché non sapevo come reagire ma mi sono detto: “Se posso fare questo, in questo momento così difficile nella mia vita, posso fare tutto. È stato bello, ma anche triste allo stesso momento. Abbiamo pensato ai grandi nomi come Celine Dion che hanno partecipato in passato, e sono grato per aver partecipato.
Che programmi avete per i prossimi mesi?
Emma: Sono in tour questa estate, è la prima volta che riuscirò a cantare il mio disco davanti ai miei fan. Dal lato personale invece, mi piacerebbe andare in vacanza.
Blas: Sto finendo il mio album e quest’estate ho deciso di non andare in tour. Ho detto al mio team che vorrei finirlo quest’anno e che andrò in tour la prossima estate. Ho bisogno di stare un po’ con la mia famiglia quest’estate, di vivere dei bei ricordi. Voglio scrivere anche canzoni e voglio godermi e ascoltare “La stessa lingua” con le persone che amo. Poi parteciperò a qualche festival estivo, ma poi basta: ho bisogno di vivere un po’.