Elio al Giffoni: “I talent hanno riportato finalmente la musica in tv”
Protagonisti della Masterclass (e del concerto serale) di ieri al Giffoni Film Festival, ieri, sono stati gli Elio e le Storie Tese che hanno parlato ai ragazzi della loro musica, ma anche dei talent, pubblicità e politica.
Elio, come tutti sanno, infatti, è uno dei giudici di X Factor, talent show di Rai Due, spesso portati come esempio negativo dello stato della musica attuale. Elio non ci sta e parlando ai ragazzi difende il ruolo del talent: "Cosa penso dei talent show? Non ci credo ciecamente ma in una fase storica e in un Paese in cui non c'è niente, meglio un talent show che un pugno in un occhio" sottolineando come, ovviamente, questi programmi non abbiano solo aspetti positivi, però nonostante tutto hanno permesso alla musica di tornare protagonista in tv: "Quando eravamo piccoli la musica si sentiva in tv, poi ha significato crollo dell'Auditel, ora è tornata in televisione. E oggi se uno va alla tele esiste, altrimenti non esiste, quindi meglio che i talent ci siano".
Quando la discussione passa a mescolare la musica in tv all'industria discografica ecco che il giudizio di Elio si fa meno diplomatico. Una volta, denuncia il cantante, i discografici c'erano, mentre oggi non ci sono più, prendendo ad esempio la RCA "fabbrica di cantanti dove si prendeva un giovane con delle doti e lo si allevava da zero a cento", cosa che non fanno i talent o almeno non tutti "In questo ad ‘Amici' sono più bravi, seguono il giovane sotto tutti gli aspetti. A X Factor adesso stanno finalmente lavorando su questo aspetto". E sempre parlando di mercato ecco l'ammissione che ormai è sotto gli occhi di tutti. Alla domanda sul perché si sono gettati nella pubblicità, il chitarrista degli EELST Cesareo non usa giri di parole: "La vendita dei dischi è diventata l'ultima fonte di guadagni per un'artista, quindi gli Elio o si attrezzavano a fare altre cose, tra cui la pubblicità, oppure si estinguevano" a cui si aggiunge un ironico Faso: ""Ma se non volete più vederci fare pubblicità, tornate a comprare i dischi invece di scaricarli illegalmente".
Ultime frecciate per Calderoli, che nei giorni passati non aveva avuto belle parole per il Ministro Kyenge: "Siamo volgari ma è una cifra artistica che abbiamo scelto di usare qualche anno fa. È la differenza che passa tra una foto di Helmut Newton e una foto porno. Per fare un esempio, noi siamo artisti, Calderoli è volgare".
Oggi, intanto dopo la Masterclass del Ministro Bray, toccherà al Dario Argento parlare coi ragazzi.