Edoardo Vianello sulla morte della figlia: “Dolore terribile, voglio pensare che non sia accaduto”
"Abbronzatissima", "Con le pinne, il fucile e gli occhiali", "I Watussi", Edoardo Vianello continua a godere del successo di alcune canzoni degli anni 70 che sono diventati classici della canzone leggera italiana, eppure, spiega in un'intervista al Corriere della Sera "sembrano cazzate, sciocchezze, banalità ma sono delle costruzioni molto precise, basta un attimo per diventare banali". Reduce dal Capodanno di Rai1, le sue canzoni continuano ad accompagnare le estati italiane (e anche l'inverno, evidentemente) nonostante un periodo in cui smise di esibirsi perché il Paese voleva la canzone impegnata, dice: "Con il tempo le mie canzoni sono state riabilitate. Non voglio sembrare immodesto, ma sono dei piccoli capolavori, originali, al di fuori di quello che si scriveva in quel momento, e il pubblico se ne è riappropriato".
Il successo e la voglia di gioventù
Oggi non rimpiange molto, se non la gioventù, anche perché quello che ha fatto ormai ha la conferma che ha superato il tempo: "Non posso che rimpiangere la gioventù. Oggi sono contento di quello che ho fatto, ho affermato un genere che non pensavo mai potesse diventare un’icona della musica, ho avuto grandi soddisfazioni. Certo mi piacerebbe essere ragazzo per avere davanti a me ancora del tempo, mi sento ancora in condizioni di creare, come fossi un principiante, ho l’illusione che ancora devo arrivare dove voglio arrivare. Invece so che ci sarà un limite, mi dispiace ma senza drammi, fa parte della vita".
La scomparsa della figlia
E a proposito di drammi, nell'intervista al Corriere Vianello affronta anche il dolore per la scomparsa della figlia Susanna, speaker radiofonica, scomparsa a causa di un tumore. Una tragedia resa ancora più dolorosa dall'impossibilità di vederla, quando stava male, a causa del Covid: "Un dolore terribile. Anche perché è stato un evento improvviso, che mi sembra ancora non accaduto, in pieno Covid, in un momento in cui non ci si vedeva nemmeno. La sua morte mi sembra una cosa solo sospesa, non avvenuta: pensare così è l’unico modo che mi consola".