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Édith Piaf: 50 anni dalla morte della môme della musica mondiale

Sono passati 50 anni dalla morte della più grande interprete della canzone francese, autrice di successi mondiali quali “La vie en rose” e “Non, Je ne regrette rien”. Una vita vissuta tra un successo mondiale e tragedie private che l’hanno colpita fin dalla sua infanzia.
A cura di Francesco Raiola
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Bastarono 47 anni a Édith Piaf per conquistare la Francia e il mondo intero, grazie a successi immortali come "La vie en rose", "Je ne regerette rien" e "Milord". Dopo un'infanzia non semplice vissuta prima appresso al padre circense e la mamma cantante di strada, per finire poi con la nonna materna la quale non sa come crescerla, fino a finire dalla nonna paterna che gestisce un bordello, dove vivrà fino ai 7 anni prima che il padre la riprendesse con sé. Ma la vita della Piaf è avvolta in parte nella leggenda e accompagnata dal dolore, come quello della morte della figlia di due anni a causa della meningite

Quel che è certo è che, partita dalla strada, la Piaf fu scoperta da Louis Leplée che la inizio alle sale parigine rendendola famosa col nome di "môme Piaf", prima di morire a causa di problemi con la malavita. Problemi che investono anche la cantante che aveva già cominciato a conquistarsi l'affetto del pubblico francese. Sarà Raymond Asso a prendere il posto di Leplée come mentore della cantante. La strada per il successo va di pari passo con quella dei suoi problemi di salute e con una vita privata costellata di tragedie, come quella che le porterà via l'amore della vita, il pugile Marcel Cerdan, o l'incidente in auto che avrà con il cantante George Moustaki, di cui fu compagna e mentore, così come lo fu per Charles Aznavour. Ma fu Jacques Pills che sposò nel 1952.

Intanto la sua voce sfonda i confini europei e conquista l'America. La Piaf, infatti, diventa un habituée della Carnegie Hall di New York e riscuote un enorme successo. Ma sono ancora i guai fisici a costringerla a tornare in patria e a non riuscire a fare a meno della morfina di cui è ormai dipendente e che, assieme all'abuso di alcol la porteranno alla morte. Prima però darà una serie di concerti all'Olympia che rimarranno memorabili e salveranno anche il teatro.

L'11 ottobre del 1963 la Piaf non ce la fa e muore a causa di un'emorragia interna. Pochi anni prima, però, aveva cantato in una canzone il suo testamento morale: la canzone, che potete ascoltare in cima al pezzo è "Non, Je ne regrette rien" ("No, non mi pento di nulla").

Qua sotto alcune foto d'epoca della cantante

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