È morto Richard H. Kirk, fondatore e ultimo membro in vita dei Cabaret Voltaire
Richard H. Kirk, uno dei tre fondatori della band industrial Cabaret Voltaire è morto all'età di 65 anni. Kirk era rimasto l'ultimo membro in vita di una delle band simbolo della musica post-punk a cavallo tra gli anni 70 e gli 80, grazie ad album come "Mix-Up" e "Red Mecca". A dare la notizia della morte del cantante è stata la sua etichetta, la Mute Records che sui social scrive: "È con enorme tristezza che confermiamo che il nostro grande e caro amico, Richard H. Kirk è morto – si legge nella dichiarazione dell'etichetta – Richard era un genio creativo imponente che ha condotto un percorso singolare e motivato per tutta la vita e la carriera musicale. Ci mancherà tanto. Chiediamo che in questo momento venga rispettata la privacy della sua famiglia".
Non sono state rese note le cause della morte del cantante che, assieme a Stephen Mallinder e Christ Watson diede vita a una delle band simbolo della musica post punk a cavallo tra i due decenni. I Cabaret Voltaire sono anche tra i gruppi che Simon Reynolds racconta nel suo seminale "Post Punk 1978-1984", e in un articolo su Village Voice raccontò di come Kirk cambiò suono col passare degli anni: "Con l'arrivo del punk, i Cabaret diventarono più rock e Kirk si unì rapidamente al pantheon degli innovatori della chitarra post-punk" scrive quello che è uno dei giornalisti musicali più influenti di questi ultimi anni.
La band nacque ufficialmente nel 1973, con Chris Watson che rimase nella lineup iniziale fino al 1981 e Mallinder che invece resistette fino alla fine, al 1994 quando i Cabaret si sciolsero. Per 20 anni la band fu ufficialmente sciolta finché, nel 2014, proprio Kirk – unico membro della band rimasto in vita – non decise che era il momento di tornare sul palco. L'occasione fu il festival Atonal di Berlino del 2014, mentre a 26 anni dallo scioglimento, nel 2020, è uscito un nuovo album "Shadow Of Fear". Questo nuovo lavoro uscì proprio quando la pandemia da Covid stava diventando un problema mondiale: "L'album era finito proprio mentre tutte le stranezze stavano cominciando a prendere piede (…) ‘Shadow Of Fear' sembra un titolo stranamente appropriato" disse riferendosi al virus, ma sottolineando che il Covid non ha influenzato nulla di quello che aveva scritto.