E’ morto Paolo Morelli, nessuno se ne è accorto
Non ci si sorprenda se con la scomparsa di Paolo Morelli, si trova con fatica un trafiletto su di lui e sugli "Alunni del Sole". In questi tempi è ammesso guardarsi indietro solo per rivalutare artisti che fanno brand e creano movimento ed indotto, gli altri restino pure a brancolare nel limbo degli svalutati, anche da morti. E così accade per il Maestro Morelli, leader e fondatore di una band che sarà anche ricordata per "A' canzuncella", ma che non si perdeva certo in composizioni banali, anzi tutt'altro. Fermarsi a listare le già menzionate "E mi manchi tanto", "Liù" (che vinse anche un Festivalbar, quando la pubblicità e la televisione non sapevo ancora cosa farsene della kermesse), "Concerto", sarebbe un compitino da Wikipedia, piuttosto promuovere un ascolto coscienzioso, una curiosità verso la band, questo è un sincero obiettivo.
L'ondata napoletana è partita anche da loro. Se nel corso degli anni abbiamo avuto i Senese, i Musella, gli Osanna, Daniele, fino agli Almamegretta, 24 Grana e 99 posse: tutte genesi diverse, ma con le tinteggiature qui e la di chi ha studiato il passato. Perché inquadrare la poesia di Paolo Morelli e la musica degli Alunni del Sole come canzonette di un pop convenzionale, sarebbe uno dei più grandi errori che la storiografia potrebbe fare.
Il legame con il "progressive" era troppo forte per poter inserire gli Alunni del Sole tra la canzonetta popolare: in questo senso, si ascoltino "Dove era lei a quell'ora", il primo disco datato 1972, e le sue canzoni. Un concept album struggente e bellissimo, che racconta di un uomo accusato, poi scopriremo ingiustamente, di omicidio. Questo è un album dal quale poter partire per apprezzare il grandissimo potenziale espresso dalla poetica di Paolo Morelli e del suo gruppo che, anche per tutto il corso del 2013, ha sempre continuato ad esibirsi dal vivo, aspettando con ansia il suo Maestro, che da tempo combatteva con il suo destino. Evviva Paolo Morelli.