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È morto Heinrich Schiff, violoncellista di fama mondiale

Il violoncellista austriaco Heinrich Schiff è morto la notte scorsa a 65 anni: musicista di fama mondiale, a causa di problemi di salute, Schiff era passato, col tempo, dal suo strumento alla direzione d’orchestra.
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Heinrich Schiff
Heinrich Schiff

Il noto violoncellista austriaco Heinrich Schiff  è morto all'età di 65 anni in un ospedale di Vienna, come comunicato da Ludwig Mueller della Vienna Chamber Orchestra all'Austria Press Agency, spiegando che il musicista era morto durante la notte. Schiff è stato uno dei maggiori esponenti del suo strumenti e si era esibito con alcune delle maggiori orchestre del mondo prima di gettarsi sulla conduzione a causa di problemi legati alla salute, appunto. Non sono ancora note le cause della morte.

Il violoncellista era uno dei più apprezzati al mondo, anche grazie alle sue registrazioni dei lavori di Bach, Shostakovich e Brahms che lo portarono a vincere numerosi premi. Col tempo, però, i problemi di salute gli impedirono di proseguire la sua carriera di strumentista, gettandosi sulla conduzione, cosa che gli permise di lavorare con la Los Angeles Philharmonic, la Philharmonia Orchestra e l'Orchestra of the Age of Enlightenment. Il suo repertorio andava da Vivaldi a Maestri contemporanei come Witold Lutosławski e Friedrich Cerha, come scrive il Guardian, che ricorda anche le parole di un altro illustre violoncellista Steven Isserlis che definiva il collega di "un'intelligenza cristallina e un senso dell'umorismo unico".

In un'intervista a Slipped Disc raccontò un aneddoto: "Ero molto preoccupato (come al solito) per la pressione del dovermi esibire nelle suite di Bach. Lui mi guardò e mi disse, tranquillamente, ‘Bach mi ha salvato la vita'. Gli chiesi cosa intendesse e mi spiegò che pochi anni prima ebbe un infarto che rischiava di immobilizzargli il lato destro del corpo. Appena arrivato in ospedale, capendo quello che stava per succedere, cominciò a passare in rassegna il Preludio della prima suite di Bach, muovendo le sue dita su questa musica immaginaria. Fece questo per circa 20 ore al giorno e pian piano tutto il suo corpo tornò alla vita, grazie a questo movimento delle dita".

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