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Donatella Rettore: “Spero che Giorgia Meloni faccia rinascere questa Italia”

Intervistata da Peter Gomez per La Confessione, Donatella Rettore ha parlato di Giorgia Meloni, ammettendo di fare il tifo per lei: “Non sono masochista”.
A cura di Redazione Music
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Dopo Arisa, un'altra cantante è ospite di La Confessione, la trasmissione sul Nove condotta da Peter Gomez. E se quella puntata fece parlare di sé per le dichiarazioni della cantante su Giorgia Meloni e la comunità LGBTQI+ che prese le distanze dalla cantante che era un punto di riferimento per la comunità – era stata madrina, nel 2022, del Pride di Padova -, in questa si rischia di bissare per le dichiarazioni che Donatella rettore, altra icona della comunità sebbene non nuova a polemiche, che a Gomez ha parlato della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, facendone un chiaro endorsement.

Durante l'intervista, infatti, l'autrice di Kobra, Splendido Splendente, Lamette e Chimica, con cui partecipò a Sanremo assieme a Ditonellapiaga, ha detto: "Giorgia Meloni? Spero che faccia del suo meglio e che si dia da fare per far rinascere questa Italia perché gli italiani hanno bisogno di crederci ancora". Gomez le aveva chiesto se la sua dedica di Splendido splendente a Meloni non fosse un modo per salire, in ritardo, sul carro dei vincitori e a quel punto rettore ha risposto: "No, io non salgo su nessun carro e su nessun paracarro. Io voglio la Bentley oppure voglio una bellissima macchina cabrio, perché amo le macchine decappottabili. Siccome lei ha vinto e ha questo potere in mano, io tifo per l'Italia".

E a proposito di questo essere italiana, ha aggiunto: "Io sono italiana e non sono così masochista da tifare contro la Meloni. Spero che faccia del suo meglio e che si dia da fare per far rinascere questa Italia perché gli italiani hanno bisogno di crederci ancora, sennò se ne vanno via tutti e perdiamo tantissimi cervelli". Nel 2022 Rettore fu al centro di alcune polemiche, a seguito dell'intervista concessa a Belve, il programma condotto da Francesca Fagnani a cui disse: "Per me esistono i gay e le checche, esistono i gay che sanno di avere le palle, e ci sono gli isterici che parlano e si strappano i capelli, fanno i pettegolezzi e quelli non li voglio nemmeno sulla soglia di casa (…). C’è una limitazione alla libertà, si mettono dei filtri a cose che sono state ampiamente superate, ad esempio il fatto che non si possa dire fr*cio e t*oia".

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