Donald Trump decapitato nel nuovo video di Marilyn Manson
Marilyn Manson ha ufficialmente decapitato prima e poi mangiato la testa del nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America. Ovviamente, parliamo di un video il cui trailer, in queste ore, ha fatto il giro del mondo ed è la presentazione di “SAY10″, il nuovo singolo del cantante che ieri non poteva ancora sapere che il Candidato Repubblicano sarebbe stato l'erede di Barack Obama alla Casa Bianca, come confermato in queste ultime ore. Provocatore, estremo, Marilyn Manson è da sempre uno dei personaggi più ambigui del panorama musicale mondiale, al centro di continue polemiche che lo hanno accompagnato nel corso di tutta la sua carriera.
Il minuto e dieci di questa anticipazione, però, lo catapultano in un'altra dimensione, ancora più estrema, se così vogliamo definirla, portandogli senza dubbio enorme visibilità, soprattutto oggi. Nel video si vede il cantante seduto con una Bibbia in mano, seduto su una sedia, mentre le pagine volano e il fumo si addensa finché dopo alcune scene si vede un uomo, per terra, decapitato. In quell'uomo in molti ci hanno visto proprio Donald Trump e una contrapposizione alle idee del Presidente verso gli islamici: "I contanti sono i soldi degli uomini poveri" canta Manson prima di strappare le pagine della Bibbia.
Il cantante non conferma e non smentisce le voci, ma sul suo account Twitter rilancia alcuni degli articoli che ne parlano in questi termini, mentre in passato aveva spiegato che queste elezioni non gli interessavano e non avrebbe votato perché si rifiutava di dover scegliere tra "mer*a di gatto e mer* di cane": "In qualunque modo vada domani – aveva dichiarato al Daily Beast – le immagini servono a creare contemplazione, perché tutto è ovviamente più grande del semplice domani. Si tratta dell'atto disperato di persone che credono in qualcosa che è pregato da un non credente (…). Oggi siamo in un tale stato confusionale quando si tratta di religione, politica e sessualità e di come tutte queste cose sono legate assieme e di come si sono trasformati in un circo (…). Sembra che sia il tempo, per me, come artista e come artista americano, di creare qualcosa che causi nuove domande che facciano emergere che non siano solo dichiarazioni".