Cristina D’Avena: “Sono amata da uomini e donne, mi piace essere oggetto di desiderio”
"Mi piace essere vista come un oggetto del desiderio". Cristina D'Avena ha rivelato di essere una figura molto istintiva e di esser stata durante la sua carriera una figura desiderata da uomini e donne, durante un'intervista concessa a Vanity Fair. La cantante ha affermato di apprezzare il ruolo che è riuscito a ritagliarsi durante la sua carriera, qualcosa che non vede come una prigione, come quando sarebbe dovuta diventare un medico, ma arrivò la sigla dei Puffi.
"Mi piace risvegliare il desiderio"
Cristina D'Avena, una delle voci più riconosciute in Italia attraverso le sigle dei cartoni animati, si è confessata a Vanity Fair sulla sua figura durante tutta la sua carriera. La cantante ha rivelato di aver voluto sempre essere un oggetto del desiderio per il suo pubblico, anche attraverso il ruolo televisivo che le era stato assegnato. Il ruolo di donna bambina le ha dato la possibilità di incarnare un ruolo amato da giovani e adulti: "Mi piace essere vista come un oggetto del desiderio. Nella vita mi è capitato un ruolo di bimba donna e di donna bambina: è un ossimoro strano, qualcosa che ti fa amare indistintamente da uomini e donne (…). A me piace risvegliare il desiderio, ci gioco e mi appaga anche essere fonte di attrazione. Ma il punto è un altro: questa figura di donna bambina rassicura perché ti sembra di conoscerla da sempre, come fosse la tua migliore amica e insieme, forse, la tua amante".
L'esame passato cantando la sigla dei Puffi
Durante l'intervista, la cantante ha anche parlato di come si è avvicinata al mondo della musica, dopo essere stata molto vicino a diventare un medico, a causa dei genitori, entrambi operatori sanitari. Durante i primi anni di liceo, l'unico impegno canoro di Cristina D'Avena è stato il Coro dell’Antoniano, la prima vetrina che le permise di cantare il valzer del moscerino, ad appena tre anni. Gli anni del liceo le permisero di partecipare a un progetto che le cambiò la vita: i Puffi. Il singolo della sigla ha venduta più di mezzo milione di copie nei primi mesi, un brano che come racconta D'Avena le permise anche di passare un esame universitario: "Per la terza volta stavo tentando l’esame di chimica. Lo scritto andò così così e all’orale il professore mi fece capire che non l’avrei passato di nuovo. Lui, sorridendo, mi disse: ‘Me la canti la canzone dei Puffi?'. Finì che mi beccai un 19, grazie ai Puffi".