Coronavirus, Radio Deejay cancella la festa di Carnevale: “Privilegiamo la salute di tutti”
Radio Deejay ha cancellato la festa prevista all'Alcatraz il prossimo 25 febbraio per prevenzione contro il Coronavirus. Linus, infatti, ha annunciato con un messaggio sui social che il Super Follow Deejay, la festa anni 80 – il dress code prevedeva "fatto di spalline, fuseaux e giacche oversize ispirato agli ‘anni 80" – prevista per il prossimo 28 febbraio all'Alcatraz non si terrà per prevenire contro l'emergenza epidemia che nel Nord Italia ha già fatto due morti. Sebbene per adesso il Presidente del Consiglio Conte abbia chiesto lo stop per quanto riguarda alcune manifestazioni sportive e culturali, e abbia imposto lo stop alle gite scolastiche, non ci siano stati ancora provvedimenti certi per quanto riguarda i concerti e le attività musicali in genere. Non ci sono ancora casi clamorosi di concerti cancellati e di gruppi che hanno bloccato live.
Perché Radio Deejay ha cancellato la festa di Carnevale
Radio Deejay, però, a scanso di equivoci ha preferito fermarsi e lo ha fatto cercando di non scatenare panico e spiegando semplicemente che la volontà è quella di privilegiare la salute di tutti, una decisione precauzionale, come spiega bene il direttore della radio. Nel post sui social si legge: "Amici, a malincuore ma devo dirvi che abbiamo deciso di annullare la festa di martedì. Le notizie di queste ultime ore ci hanno portato a decidere che è meglio rinunciare a un momento così bello e privilegiare la salute di tutti. Mi dispiace perché avevamo speso già tempo, soldi ed energie ma, ripeto, la salute, la sicurezza e la tranquillità vengono prima di tutto. È una misura precauzionale, chi mi conosce sa che sono l’ultimo degli ipocondriaci, ma se esiste anche solo un dubbio che possa essere pericoloso noi abbiamo il dovere di essere prudenti. Spero capirete, soprattutto quanto ci dispiace. Chi aveva comprato i biglietti ovviamente verrà rimborsato. Grazie".
Cosa fare col Coronavirus
Su Fanpage.it la virologa Ilaria Capua ha spiegato che è il momento di "fare il più grosso sforzo di responsabilità collettiva della nostra Storia" a causa dell'alto tasso di trasmissibilità del Coronavirus. "Il problema vero di questa malattia è infatti che si infettino tantissime persone contemporaneamente. Cosa che bloccherebbe i servizi, intaserebbe gli ospedali e darebbe un grosso colpo alla produttività del Paese" continua la dottoressa che auspica di rispettare le regole delle organizzazioni sanitarie mondiali, e che "Non c’è tempo per fake news, teorie del complotto, negazionismo (…) Noi dobbiamo essere parte della soluzione e non parte del problema".