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Concerti all’Arena di Verona: “A rischio se il Governo non aumenta capienza e coprifuoco”

L’Arena di Verona è stata una delle prime strutture a confermare la stagione dei concerti previsti per la primavera e l’estate. Poche settimane fa, infatti, prima ancora dell’approvazione dell’ultimo DPCM, sono stati annunciati alcuni concerti, alcuni dei quali, però, se non si aumentano capienza e orario del coprifuoco, saranno a rischio.
A cura di Francesco Raiola
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L'Arena di Verona è stata una delle prime strutture a confermare la stagione dei concerti previsti per la primavera e l'estate. Poche settimane fa, infatti, prima ancora dell'approvazione dell'ultimo DPCM, sono stati annunciati concerti come quelli de Il Volo, Emma Marrone e Francesco Gabbani tra gli altri. Con l'approvazione del DPCM e il tetto di 1000 persone all'aperto con il coprifuoco confermato alle 22 , però, si è creato un problema, perché concerti che hanno venduto già circa 10 mila biglietti rischierebbero di saltare. Per questo il Federico Sboarina, Sindaco di Verona e presidente della Fondazione Arena, e Gianmarco Mazzi, amministratore delegato della società Arena di Verona S.r.l. e direttore artistico per i concerti “live” e gli eventi TV all’Arena, hanno lanciato un appello al Governo per avere una deroga sia per quanto riguarda la capienza, aumentandola a 6 mila persone, sia al coprifuoco, prolungandolo a mezzanotte per tutti coloro che possono dimostrare, tramite il biglietto, di essere stati al concerto. Abbiamo chiesto a Mazzi cosa succederebbe nel caso il Governo decida di non venire incontro a questa richiesta e qual è il rischio concreto per gli eventi in Arena.

Salve Mazzi, ci spiega per bene qual è la richiesta che fate al Governo per l'Arena di Verona?

In quest'anno e mezzo di pandemia Io e il sindaco di Verona abbiamo fatto una scelta, non abbiamo mai tanto parlato, l'anno scorso abbiamo realizzato eventi da 4000 persone circa, come Heroes, che sono andati in onda sulla Rai, quindi avevamo già affrontato e risolto la cosa, perché quegli eventi non hanno avuto problemi di contagio, abbiamo anche fatto controlli con le Asl. Facciamo quest'appello adesso perché abbiamo voluto fare un punto: dopo tutto questo tempo, pur nel rispetto delle autorità, perché la situazione è complicata su cui noi non vogliamo neanche entrare, è evidente che il modo di affrontare la situazione, da parte dei tecnici del Governo, deve essere competente e attento. Bisogna affrontarla con cognizione di causa, è finito il tempo in cui le cose potevano essere affrontate genericamente, oggi vanno affrontate settore per settore. C'è una contraddizione paradossale nell'autorizzare la capienza di mille persone, ma per noi i punti fondamentali sono due: la capienza e il coprifuoco. Nel momento in cui autorizzi uno spettacolo all'aperto nei mesi caldi, da giugno a settembre, mesi in cui gli spettacoli nascono per la partecipazione del pubblico dopo il tramonto, anche per una questione di benessere e salute pubblica, è ipocrita dire: "Apriamo ma col coprifuoco alle 22" perché sono due cose che non possono stare insieme. Questo modo di affrontare le cose ci ha spinti a fare questo appello.

Se non viene accettato questo appello che succede?

Noi non vogliamo interferire in decisioni che spettano solo al Governo e alle autorità, per esempio noi non mettiamo in discussione il coprifuoco, ma diciamo – e possiamo farlo solo per l'Arena che, però, in questo caso è un simbolo -: decida il Governo se vuole mantenere il coprifuoco o no, però chiediamo una deroga fino alle 24, basata su un documento incontrovertibile come il biglietto – che farebbe da autocertificazione – su cui l'organizzatore deve scrivere tutto: l'orario di inizio e conclusione, il nome del titolare. Diciamo che il biglietto deve diventare autocertificazione.

E se il Governo non accettasse questa richiesta, proseguirete tutto come da programma?

No, se non viene accettata valuteremo. L'altro giorno ho fatto una provocazione, dichiarando che mi sarei incatenato all'Arena. Provocazione che però è stata raccolta da molti, da persone della città, ma anche artisti che erano disposti a incatenarsi con me. In base anche alle prime sensazioni e alle reazioni valuteremo come comportarci l'11 maggio, quando abbiamo trasformato un'azione di resistenza civile in un giorno di fratellanza, con il Volo che canterà l'inno d'Italia e una festa all'insegna degli italiani uniti in questa sfida mondiale, ovvero fare dell'Italia un'immagine incoraggiante e rassicurante per il mondo.

Se le cose, però, non cambiassero?

Torneremo a valutare come far sentire più forte la nostra voce.

Ma i concerti sono a rischio? C'è la possibilità che salti la stagione?

Che salti la stagione no, potrebbe essere che le autorità ci autorizzano la capienza e magari non ci autorizzano la deroga sull'orario, a quel punto dovremmo valutare. Sicuramente la volontà è di non far saltare la stagione e andare avanti, altrimenti non avremmo fatto sentire la nostra voce con questa forza. Certo dobbiamo capire come fare. Le faccio un esempio: se l'orario del coprifuoco è alle 22 vuol dire che uno spettacolo deve cominciare alle 19-19.30, ma a quell'orario lì c'è piena luce, ci sono 38 gradi e forse è difficile anche per il pubblico, magari ci inventeremo che daremo a tutti degli ombrellini da sole, andremo avanti, ma confidiamo che il Governo sia nostro amico. Attenzione, questo è un appello non una sfida, non è una provocazione al Governo, siccome vediamo che il Governo va verso una direzione di aperture, noi chiediamo anche per il nostro settore di applicare questa volontà.

Senta, però se si concede a voi la deroga, altre categorie potrebbero chiederla anche per loro e la situazione si complicherebbe, no?

Guardi, ho ricevuto una telefonata da un ristoratore che mi ha detto che sto facendo una battaglia per l'Arena, per farla tenere aperta, ma non ci preoccupiamo di cercare di ottenere anche che gli spettatori vadano a cenare. Io, però, ho risposto che non ci possiamo far carico di tutte le battaglie, non possiamo farci carico di tutto e a quel punto, tu ristoratore, nel momento in cui danno coprifuoco alle 22, comunque hai la possibilità di lavorare dalle 19 alle 22 e forse anche dalle 18.30, perché d'estate il turismo è fatto da persone che vanno a mangiare molto presto. Insomma, hai la possibilità di lavorare anche tre ore, è pur con tutte le difficoltà cominci a lavorare, ma noi non lavoriamo proprio, non abbiamo lavorato e non possiamo lavorare. Non possiamo farci carico delle istanze di tutti, in questo momento combattiamo la nostra istanza, per il nostro appello e il nostro manifesto.

Questo è chiaro, continua a essere meno chiaro cosa succederà in caso le regole restassero così.

Noi andremo avanti, se gli artisti stanno con noi andremo avanti.

Anche in caso in cui niente cambi, si partirà alle 19 ed eventualmente si spalmeranno gli eventi su due o tre giorni, come previsto per Emma, Gabbani e gli altri?

Guardi, in questo momento io non voglio neanche pensare che non venga accolto questo nostro appello di buonsenso, nel momento in cui non dovesse essere accolto ci rimetteremo al tavolo, però dovremmo capire caso per caso tutte le difficoltà. Le faccio un esempio: per l'evento del Volo che andrà in tv come facciamo? Facciamo una differita? Faremo così, insomma, dobbiamo trovare una soluzione condivisa con artisti, organizzatori etc. Il tempo di pensare negativo è finito.

Ma vi siete dati un tempo limite? Immagino che abbiate bisogno di tempi certi per organizzare, spostare, accogliere.

Noi abbiamo l'esperienza dell'anno scorso e la nostra accoglienza è partita dalla piazza davanti l'Arena.

Certo, ma vi siete dati un limite di tempo, ci saranno dei tempi tecnici, no?

Guardi, io credo, parliamo dei primi eventi, quelli de Il Volo e il concerto di Emma: per i primi pensiamo di andare avanti, per una serie di ragioni, a qualsiasi capienza. Certo faremo una brutta figura internazionale visto che fanno una registrazione mondiale, e faremo vedere che l'Italia è un paese chiuso e che in uno spazio da 15 mila persone non se ne possono mettere più di mille il che mi sembra francamente assurdo. Per Emma, primo importante concerto in presenza, dopo l’evento televisivo de Il Volo, stiamo valutando come comportarci, logico che se la capienza restasse a 1000 a sera sarebbe difficile l’organizzazione perché ha già venduto 12 mila biglietti e quindi significherebbe fare 12 concerti! So che le autorità hanno preso in carico il nostro appello e stiamo andando verso la conferma dei 6000 che potrebbe anche arrivare a ore e finalmente permetterci di dare le informazioni complete al pubblico.

Senta, ma sul palco dell'Arena di Verona si può dire tutto?

Per noi dal palco si può dire tutto, quello che bisogna fare è che se viene detto qualcosa rispetto a persone o situazioni non presenti lì, senza contraddittorio, allora dovrò farlo venire all'Arena alle stesse condizioni di chi ha parlato per poter esprimere un'opinione differente.

Non è il caso di Fedez, però, lì si tratta di cose dette e non smentite, è solo riportare frasi dette da altri e documentate dalla stampa.

Fedez ha fatto il suo intervento, se potessi dare il mio modesto suggerimento anziché parlare di tutto, se fossi la Rai, chiamerei tutte le persone che ha messo alla gogna, persone che rappresentano modi di pensare che non condivide, e darei a queste persone la possibilità di parlare in una trasmissione ad hoc, mandata nello stesso orario, e messe nelle stesse condizioni di parlare come lui.

Quindi lei mi sta dicendo che a chi ha detto che si fanno le "iniezioni ai bambini per farli diventare gay" o che gli omosessuali sono "vittime di aberrazioni della natura" lei darebbe ulteriore palco per difendersi da cose che non hanno smentito?

Bisogna capire se delle opinioni vanno contro quello che stabiliscono Codice civile o penale, non è che c'è un pensiero unico. Senza addentrarci troppo in temi divisivi, io conosco tante persone che sono contro l'aborto, che è una posizione rispettabile, uno può esprimere una posizione in tal senso, no?

Certamente, ma se io riporto quella frase che lei ha detto perché deve esserci il contraddittorio?

No, ma lui riporta quella frase mettendola alla gogna, alla berlina, non è che la riporta in un modo tecnico…

Insomma, l'artista dice quello che vuole, poi l'organizzatore o chi per lui si organizza per dare il contraddittorio.

Per  dare la possibilità anche a questi signori di replicare, Fedez a un certo punto quando è stato chiamato a rispondere delle frasi omofobe dette contro Ferro, ha detto di averle dette a 19 anni quando era un'altra persona e si può cambiare idea. Personalmente un intervento così importante in quel contesto non l’avrei fatto con in testa il cappellino dello sponsor Nike, trovo che ne possa risultare in qualche modo sminuita l’autorevolezza. Noi possiamo anche dare la possibilità di pensare che qualcuno che ha detto quelle frasi lì magari potrebbe sorprenderci e dire che si scusa. Le condizioni devono essere paritarie, la dobbiamo smettere di pensare  che c'è un pensiero perfetto e tutti quelli che non la pensano come noi…

Sì, ma non volevo andare fuori tema. Mi chiedevo solo se l'artista sul palco – e lei gestisce uno dei più importanti del Paese – può dire quello che vuole?

Per me può dire tutto quello che vuole, poi io, nel momento in cui sento quello che dice, cercherò di capire, nel caso in cui coinvolga altre persone, se è il caso o meno di dare l'opportunità di poter replicare. Per me non c'è problema, l'Arena di Verona è un palco libero, faccio anche parte della comunità degli artisti e ho fiducia in loro e ho fiducia nel loro buonsenso, per cui penso che gli artisti, rispetto a noi persone comuni, sono visionarie, abbracciano opinioni che non ci convincono e che potrebbero farlo in futuro, per questo io non toglierò mai la parola a un artista.

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