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Cliff Burton: il ricordo di Music Fanpage a 25 anni dalla morte

Il 27 settembre 1986 se ne andava, per una tragica fatalità, quel ragazzo di 24 anni fuori da etiche ed estetiche specificatamente “metallare”, storico bassista e anima musicale dei Metallica. Music Fanpage lo ricorda così.
A cura di Biagio Chiariello
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il ricordo di fanpage a 25 anni dalla morte del bassista

Il 27 settembre 1986 moriva Cliff Burton, il primo bassista dei Metallica, scomparso in seguito ad un tragico incidente in Svezia. Con la sua morte si chiudeva un'epoca per i Four Horsemen e se ne apriva un'altra, sicuramente più fortunata dal punto di vista del successo, ma mai più così devastante, dal punto di vista creativo (pur non togliendo nulla a … And justice for all e al "Black album").

Cliff era davvero una persona speciale per la scena metal. Una sorta di freak dalla faccia pulita, fuori da etiche ed estetiche specificatamente "metallare". Il movimento della sua criniera in stile headbanger e una tecnica unica nella gestione del basso, che ha ispirato milioni di persone, sono un breve ma onesto riassunto della sua breve vita, spezzata nella prime ore del mattino di 25 anni fa.

La band era in Europa per il tour di Master of Puppets. Dopo essersi esibiti a Stoccolma, i Metallica erano diretti a

il bassista dei metallica

Copenhagen, in Danimarca, ma nei pressi di Ljungby (ancora in Svezia) la tragedia. L'autista perde il controllo, forse a causa di una lastra di ghiaccio sul fondo stradale (anche se si parlò di stato di ebbrezza). L'autobus si ribalta, dopo essere uscito di strada per qualche metro. Dalle lamiere contorte escono malconci James Hetfield, Kirk Hammett e Lars Ulrich. Manca Cliff. Lo sgomento è dei più totali quando si scopre che le gambe del bassista, catapultato fuori dal bus mentre questi si stava rovesciando, spuntavano da sotto il veicolo. Dopo circa un quarto d’ora una gru giunge sul posto per sollevare il mezzo, ma il cavo si spezza schiacciando per una seconda volta il ragazzo.  Quelle poche speranze di ritrovare in vita Cliff, cedettero con quel cavo.

Inizialmente la decisione dei tre Metallica fu quella di chiuderla lì con la musica. Ma giunsero poi alla conclusione che l'ultima cosa che Cliff avrebbe voluto era proprio quella di fermarsi, nonostante il dramma, come lo stesso bassista ha affermato in una delle sue rare interviste: "Quando ho iniziato a suonare, ho deciso di dare la mia vita a quello che faccio, e non pensare a qualcosa di diverso che la vita potrebbe darmi … " Iniziò così una nuova fase nella carriera Metallica. Venne fuori … And Justice For All, integralmente dedicato al compagno scomparso (in particolare il brano "To Live Is to Die", da lui stesso composto).

La band perse la posizione di simbolo del Thrash Metal. Ma ciò che fu lasciato alla spalle contribuì a costruire il nome di quella che oggi viene considerata la più grande band metal della storia della musica (recentemente in concerto anche in Italia, nell'ambito del Big Four), in parte e soprattutto grazie al prezioso aiuto di Cliff. Impossibile dimenticare le sue composizioni, tra le quali i superbi assoli in pezzi come "(Anesthesia) Pulling Teeth" e "Orion" (che fu suonata al suo funerale), e che ogni volta ci fanno pensare a come si possa raggiungere una tale maestria col basso.

Il bassista dei Metallica
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