Claudio Baglioni, nuovo album di inediti dopo sette anni: “Sanremo? Difficile tornare come ospite”
"Ho cominciato nel 64, per caso, partecipando a un concorso piccolo di voci nuove a Centocelle e mi ritrovo ancora oggi a fare quel mestiere" ha detto Claudio Baglioni presentando il suo nuovo album "In questa storia che è la mia", primo album di inediti a sette anni da "Con Voi" che risale al 2013. Tre anni di lavoro per il cantante, che nel frattempo è stato anche protagonista di due Sanremo da record, col merito di lanciare artisti come Francesco Gabbani, Ultimo e Mahmood, tra gli altri. L'album è pensato, racconta il cantante, come un'Opera breve, "80 minuti di musica (capostoria, 14 brani, 4 interludi pianoforte e voce, e finestoria), ideati e realizzati secondo un processo creativo figlio di una tra le stagioni più felici della musica popolare: gli anni ‘70" si legge nella presentazione.
Com'è costruito "In questa storia che è la mia"
"Pensavo che il successo non sarebbe mai arrivato, e quando arrivò che sarebbe finito presto. Non tutti i passaggi sono stati clamorosi, c'è stato qualche passaggio a vuoto, ma non posso lamentarmi" continua il cantante mostrando tutti i lati di sé e spiegando che, in generale "lasciare un segno è stato anche il motivo conduttore di questo lavoro, sono stato ossessionato dal tempo, dal concetto di incidere, e oltre al fatto che il solco potesse essere quello dei dischi di una volta, volevo incidere in quella sfera di chi ha la voglia e la bontà di ascoltare". Baglioni ha voluto scrivere un album "che non parla del momento, perché l'espressione dell'arte è astrarsi, portarsi via da quello che è il succedersi degli eventi di cronaca" e con un'idea classica di composizione, un lavoro "fatto a mano, con una mentalità produttiva ‘analogica', nella quale il digitale e gli effetti elettronici, vengono utilizzati esclusivamente per dar vita a suggestioni e spazi virtuali". Un album che approfondisce ancora una volta un tema universale come quello dell'amore da ascoltare "almeno una volta tutto di fila, perché ha una sua drammaturgia (…) un progetto al quale ho dedicato tutto me stesso, a partire dalla scrittura, strutturata come non accadeva da tempo, su linee melodiche e processi armonici che la musica popolare, sembra offrire sempre meno".
Il Festival di Sanremo
Interrogato dai giornalisti, poi, Claudio Baglioni ha anche parlato della (complessa) possibilità di vederlo presentare le sue nuove canzoni a Sanremo, tornando da cantante su quel palco che per due anni lo ha visto padrone di casa, prima dell'esperienza Amadeus: "Non so quali sono le intenzioni e le prospettive. L'Ariston ha fascino ma è un teatro difficile e piccolo, non so come gestiranno la situazione per il rischio assembramenti. Ho avuto un buon riscontro con la mia edizione e non so se tornerò come ospite dopo essere stato direttore artistico, mi hanno detto: ‘Non si può uscire papi e rientrare cardinali'".