Chris Cornell, funerali venerdì, la famiglia: “Forse colpa di abuso di ansiolitici”
Si continuano a indagare i motivi della morte di Chris Cornell, cantante di Soundgarden e Audioslave, nonché icona del grunge: il cantante si sarebbe suicidato giovedì mattina impiccandosi con una corda nella sua camera d'albergo di Seattle dove risiedeva a seguito di un concerto con la band, benché il quadro non sia ancora completo, mancando ancora un'autopsia completa che comprenda anche i risultati dei test tossicologici. Intanto è stato fissato il giorno dei funerali, che si terranno venerdì prossimo a Los Angeles, quando sarà sepolto nel cimitero di Hollywood in una funzione privata.
I possibili effetti di abuso di ansiolitici
Non si sa, quindi, se l'abuso di alcuni medicinali abbia potuto giocare un ruolo fondamentale nella decisione del cantante di suicidarsi: "Senza i risultati dei test tossicologici non possiamo sapere quello che è successo a Chris – ha scritto la famiglia in un comunicato – e se qualche sostanza abbia contribuito al suo decesso". Il cantante aveva con sé una prescrizione di Ativan (simile al Tavor), un forte ansiolitico che nel caso di uso eccessivo avrebbe anche potuto confonderlo e portarlo a un gesto estremo come ha notato il Procuratore Kirk Pasich, che ha spiegato che l'uso massiccio può provocare paranoia e pensieri suicidi. Già in passato il cantante era stato ricoverato per un uso eccessivo del medicinale e dal 2002 avrebbe smesso di prenderlo. "Quando gli ho parlato, dopo il concerto di Seattle, ho notato che farfugliava, aveva qualcosa di diverso dal solito – ha dichiarato la moglie -. Quando mi ha detto che probabilmente aveva preso una dose maggiore di Ativan ho contattato la sicurezza chiedendogli di andare a controllare (…). Quello che è successo non ha spiegazioni e spero che gli ulteriori controlli medici possano portare a qualche notizia in più".
L'omaggio dei colleghi
Durante i Billboard Awards tenutisi ieri sera, è stato fatto un minuto di silenzio in memoria del cantante, un momento che era d'obbligo per quello che è uno dei momenti musicali più attesi degli Usa. Dan Reynolds, degli Imagine Dragons, poi, ha voluto ricordarne la carriera, definendolo un innovatore, un "architetto musicale" e un "songwriter prolifico" oltre che un performer leggendario. ma nei giorni scorsi sono tanti quelli che hanno voluto rendergli omaggio durante i propri concerti e tra questi anche gli U2 e i Metallica. Prima dell'esibizione della band irlandese a Los Angeles, è partita "Black Hole Sun" e sul palco Bono ha voluto ricordarlo dedicandogli “Running to Stand Still” definendolo "un leone", mentre James Hetfield dei Metallica, alla fine di The Unforgiven ha detto "Ti perdoniamo, Chris" ("perdonare" in inglese è "to forgive"), prima che Trujillo suonasse qualche nota di "Black Hole Sun".