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Chi è Shawn Mendes, il fenomeno 16enne passato da Vine al primo posto negli Usa

Oggi Shawn Mendes è una star internazionale, grazie anche al suo album di debutto, Handwritten” finito al primo posto della classifica degli album americana, dopo il successo del singolo “Life Of The Party”. Ma fino a qualche anno fa, il canadese era un ragazzo che faceva cover su Vine.
A cura di Francesco Raiola
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Quando parte "Life Of The Party", prima traccia di "Handwritten" album di debutto di Shawn Mendes, la testa e l'orecchio non possono non andare a Justin Bieber. E i due ragazzi hanno più di un punto in comune, a parte la musica. Mendes, come Bieber, ha cominciato la sua carriera grazie ad alcune cover postate sui social, ma mentre per l'autore di "Baby" la piattaforma fu YouTube, Mendes, dopo un inizio simile, decise di cambiare e gettarsi sui 6 secondi di Vine, come racconta Billboard, in un'intervista dello scorso anno: "Ero seduto nella mia camera, quando mia sorella entrò e le chiesi: ‘Puoi registrare?'. Fece un video di sei secondi rifacendo proprio "As Long as You Love Me" di Justin Bieber e lo postò: il mattino successivo si ritrovò 10 mila like e altrettanti fan. Cominciò a postare cover e a ottobre aveva 200 mila follower".

La scalata: da Vine alla Island Record

Una scalata impressionante, quella del ragazzo canadese, la prima vera Vine star, che oggi può vantare di essere il più giovane n.1 della classifica di vendita americana dai tempi di Bieber. Mendes rappresenta perfettamente il nuovo prototipo di popstar, scovato sul web con una fanbase incredibile già prima di cominciare anche solo a pensare a un contratto con una major, arrivato lo scorso anno con la Island. I fan di Mendes, infatti, crescevano a dismisura e il ragazzo si fece notare in quell'incredibile mondo che sono le socialstar. La leggenda vuole che il manager Andrew Gertler che lavorava alla Warner, una sera, mentre guardava The Voice ascoltò "Say Something" dei A Great Big World e pensò che fosse perfetta per essere rifatta, quindi andò su YouTube e la prima versione che trovo fu proprio quella del cantante canadese. Contattò la madre e le chiese di portarlo a New York a fare un colloquio con il Presidente della Island David Massey: "Ho capito fin dai primi secondi che è una star. Era semplicemente innegabile".

Il successo di "Life Of The Party"

Insomma, la classica storia da ‘Sogno americano' versione 2000. Il gruppo si focalizzò proprio su "Life of the Party", pezzo che era pensato per essere già un inno, con strofe come "Non dobbiamo essere ordinari, fai i tuoi migliori errori, perché non abbiamo il tempo di essere dispiaciuti. Insomma, ragazzo, sii l'anima della festa". E infatti, proprio questo pezzo fu lanciato come prova, per capire l'effetto sui fan e che tipo di reazioni potesse suscitare. Lanciato alle 23.15, balzo al primo posto a mezzanotte, vendendo 200 mila copie in dieci giorni. Ma l'effetto pratico lo si vide quando i vertici dell'etichetta decisero di organizzare un concerto a Central Park, che in fretta e furia dovette essere spostato a Times Square, vista l'affluenza.

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Una fanbase che conta milioni di follower

Shawn Mendes era già una star, nonostante alle spalle non avesse che cover e pochi inediti. Ma soprattutto un pubblico. Mendes, insomma, aveva fatto gran parte del lavoro, ciò che oggi è richiesto ai giovani, il meccanismo più ‘home made' di quello che sono i talent. Generatori di hype e pubblico. Talent scout che portano bacini di utenze ai giovani che firmeranno con le major a fine programma. Mendes, però, poteva contare su una fanbase non pompata dalla tv con cui può comunicare direttamente grazie ad esempio ai 2,8 milioni di fan su Instagram, al milione e mezzo su Facebook, ai 3 mln su Twitter e ai 3,9 mln su Vine, ovviamente.

"Handwritter" in testa alla classifica degli album di Billboard

Oggi il ragazzo, 16enne, è in testa alle classifiche americane, dopo averle conquistate col "Life Of The Party" che balzò nelle posizioni alte della classifica Billboard dei singoli facendolo diventare l'artista più giovane a raggiungere la top 25 con una canzone d'esordio. "Handwritten" ha conquistato la vetta della Billboard 200 (quella degli album" esordendo con 119 mila copie vendute nella prima settimana). Proprio ai suoi fan si era affidato per anticipare l'uscita dell'album, prevista per fine aprile: chiese loro, infatti, di sostenere il video del suo singolo d'esordio e in cambio avrebbe anticipato l'uscita di "Handwritten". Detto fatto e "Life Of The Party" è stato certificato oro dalla RIAA con oltre 17 milioni di visualizzazioni su YouTube e dal prossimo autunno girerà in tour con Taylor Swift.

Mendes, oggi più che mai, è l'esempio di come il sogno di diventare una star mondiale grazie ai social sia ancora possibile. Non frequente, raro diremmo, ma possibile, e le storie di Bieber, ma anche di Lorde, sono là a dimostrarlo. Mendes, però dovrà dimostrare di riuscire a resistere alla pressione e non fare la fine del giovane collega, di cui, ormai, si chiacchierà più per le denunce che per la musica.

La tracklist dell'album

L’album, le cui canzoni sono state scritte tutte dal ragazzo assieme al produttore Martin Terefe e i co-autori di “Life Of The Party” Ido Zmishlany e Scott Harris, contiene nella versione standard 12 brani inediti:

Life Of The Party
Stitches
Never Be Alone
Kid In Love
I Don’t Even Know Your Name
Something Big
Strings
Aftertaste
Air (Feat. Astrid)
Crazy
A Little Too Much
This Is What It Takes

La versione deluxe contiene in digitale altre 4 tracce:

Bring It Back
Imagination
The Weight
Life Of The Party (Acoustic)

Che diventano 5 nella versione fisica:

Bring It Back
Imagination
The Weight
Don’t Want Your Love
Lost

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