Chi è Emanuele Fasano: dal piano suonato in stazione a Milano al Festival di Sanremo
Solo un anno fa Emanuele Fasano era un pianista che non aveva ancora trovato la ribalta nazionale, ma semplicemente aspettava un treno alla Stazione di Milano, si ritrovò davanti al pianoforte che chiunque può suonare, si sedette e cominciò a fare quello che sapeva fare meglio: suonare. In attesa del treno che riportasse questo ragazzo di Albenga a Roma, quindi, si mise a suonare un pezzo suo e, come spesso capita, attorno a lui si formò un vero e proprio capannello di persone, alcune ascoltavano e altre riprendevano con il cellulare. Una di quelle riprese fu postata su Facebook e scatenò la curiosità di chi si chiedeva chi fosse quel ragazzo che aveva incantato per qualche minuto la stazione di Milano, finché un amico lo chiamò e gli spiegò che quella sua esibizione era diventata ormai virale. A postare sul social quello spezzone, però, non era un utente qualsiasi, ma Alberto Simone, regista televisivo che vive a Los Angeles ed era appena arrivato da Roma che fa diventare quel filmato un piccolo caso che, ad oggi, ha quasi 5 milioni di visualizzazioni.
Figlio d'arte: il papà è Franco Fasano
Quello fu l'inizio di un anno importante per lui che questa sera approda sul palco del Festival di Sanremo benché il ragazzo non sia proprio esterno al successo e le mani sul piano, fin da piccolo, non le abbia messe a caso. Emanuele, infatti, altri non è che il figlio di Franco Fasano, nome noto nell'ambiente musicale, essendo autore di canzoni importanti anche per il Festival, come quella "Ti lascerò" che vinse Sanremo nel 1989 cantata da Fausto Leali e Anna Oxa, oltre a "‘Io amo' e ‘Mi manchi' per Fausto Leali, ‘Regalami un sorriso' per Drupi, brano reso celebre anche da un noto spot pubblicitario, ‘Certe cose si fanno' per Mina, ‘Una sporca poesia' per Fiordaliso" come ricorda Wikipedia.
Caterina Caselli e il primo album
In un'intervista al Corriere spiegò la genesi di quella esibizione:
Il giorno dell’antivigilia ero in partenza per Roma, andavo a passare le vacanze con papà e mia sorella Dalia. Avevo già suonato altre volte il pianoforte in Centrale – racconta il pianista – Il pezzo l’ho composto due anni fa e si intitola “Non so come mai”. È incredibile che la gente abbia pensato che fosse di Ludovico Einaudi, che è il mio idolo.
La storia e la musica di Fasano, ovviamente, cominciano a girare arrivando anche alle orecchie di una delle artiste italiane più note, nonché talent scout di tantissimi artisti oggi affermati, ovvero Caterina Caselli che dopo averlo ascoltato ha deciso di produrre, con la sua Sugar, il suo primo Ep "La mia ragazza è il piano" e che conterrà, oltre a "Non so come mai", la canzone che suonò proprio in stazione anche "Il buio nell'anima", "On the paddleboard", "Il silenzio è la risposta", "Amsterdam", "La mia ragazza è il piano" e "Lost in your eyes"