Chi è Beba, la “madre” del rap: “Prima non ci prendevano sul serio ma le cose sono cambiate”
Tra le artiste italiane che si sono messe maggiormente in vista nel 2018 c'è senza dubbio Beba, rapper torinese che assieme a Rossella Essence ha cominciato a fare una cosa non comune nella discografia italiana, ovvero conquistarsi un posto al sole nel rap, mondo da sempre poco aperto alle donne. Dopo il successo ottenuto con alcuni singoli come "Grizzly", "Chica", "Vaniglia", "3ND" e una serie di freestyle, la cantante è stata messa sotto contratto con la Island per cui ha pubblicato l'ultimo singolo "Groupie" che lei stessa, ai microfoni di Fanpage.it, definisce come "un momento di svolta, l'ingresso in Island è stato il primo passo verso la realizzazione di un sogno che ho da diversi anni, quindi è stata un'emozione grandissima e non l'ho detto a nessuno finché non ho firmato, per scaramanzia".
Groupie con la collaborazione di Lazza
"Groupie" nasce dalla collaborazione con il trapper Lazza, ma non significa che il sodalizio con la Essence sia terminato, anzi, la rapper ci tiene a sottolineare che sono una coppia fissa, un duo e che il progetto che stanno portando avanti è comune così come comune è stata la scelta di affidare la produzione al rapper: "Per me è stato un onore poter lavorare con lui perché è un grande artista, l'ho visto realizzare il beat e ho potuto anche imparare qualcosa, è stata una grande occasione per me. Lo conoscevo già di persona quindi non è stato difficile entrare in contatto con lui, è nata come una cosa spontanea, ha sentito il ritornello di Groupie, gli è piaciuto e si è offerto di lavorare con me al beat, ho accettato subito e direi che il risultato finale è stato ottimo".
Le donne nel rap
Beba è senza dubbio una delle prime artiste donne a farsi notare a colpi di barre e rime, in un mondo che è molto maschile e maschilista e lo ha fatto a botta di visualizzazioni, cercando di non scimmiottare i colleghi maschi e definendosi una delle prime, la madre, come rappa anche nell'ultimo singolo ("Ho detto di essere la loro madre e ora hanno tutte quante il complesso di Edipo"): "Quando ho cominciato io di donne ce n'erano veramente poche, col tempo la cosa è diventata più comune e dal momento che siamo stati una minoranza c'è sempre stata poca credibilità, siamo state sempre prese poco sul serio. Io penso che oggi la cosa sia cambiata, infatti siamo di più, il pubblico medio storce meno il naso e comincia a vederla come una cosa meno strana e io sono molto felice di questo, anche perché scherzo sempre sul fatto che quando ho cominciato io, essendo in poche, i complimenti erano tipo: ‘Sei brava, però siete poche quindi diciamo che… ci va anche poco', quindi sono molto contenta che ora ci sia più competizione, che siamo tante e possiamo prenderci il giusto spazio".
Beba e il dissing come occasione costruttiva
Ispirata da Nicki Minaj ("la strofa di "Monster" è stata decisiva per la mia crescita musicale, perché ero rimasta colpita da come lei fosse riuscita a essere all'altezza delle strofe dei suoi colleghi che sono dei pilastri") la cantante non disdegna il dissing che, spiega, usa come forma d'arte e di allenamento della tecnica: "Il dissing è parte integrante del genere da quando è nato, è sempre stato presente, io ritengo che se è vissuto nella maniera giusta può anche essere un'occasione costruttiva, personalmente penso che sia importante usare come esercizio di stile ogni occasione, io cerco di imparare e migliorare tecnicamente in ogni modo, penso possa essere un'occasione per esercitarsi".