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Chemtrails Over The Country Club è il singolo di Lana del Rey, tra aspettative e accuse di razzismo

Il prossimo 19 marzo uscirà il settimo album in studio di Lana Del Rey, intitolato “Chemtrails Over The Country Club”, anticipato negli scorsi mesi dall’uscita dei due singoli: “Let me love like a woman” lo scorso ottobre e pochi giorni fa la titletrack del progetto. Parallelamente all’uscita di nuova musica sono cresciute di nuove le polemiche contro l’artista, tra quella sulla copertina del progetto e le critiche sulla glorificazione delle relazioni tossiche.
A cura di Vincenzo Nasto
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"Chemtrails Over The Country Club" è stata una delle tendenze degli ultimi giorni sui motori di ricerca, il nuovo progetto annunciato da Lana Del Rey, che a due anni dal successo di "Norman Fucking Rockwell" ritorna con un nuovo album, ha raccolto negli ultimi mesi già molte critiche, discutendo solamente della copertina. "Chemtrails Over The Country Club" è anche il primo singolo, pubblicato lo scorso 11 gennaio e che sembra raccogliere tutti i tratti caratteriali del settimo progetto in studio per l'artista statunitense. L'idillio della campagna e del country club unito alla tossicità dei rapporti e dei luoghi che si frequentano, raccontati con evanescenza dalla voce di Lana del Rey, in un album che avrebbe dovuto vedere la luce il 5 settembre scorso, ma che a causa dei rallentamenti dovuti alla pandemia da Covid-19, è stato posticipato al prossimo 19 marzo.

Dal successo di Norman Fucking Rockwell all'arrivo di Chemtrails Over The Country Club

Non è stato facile arrivare alla produzione di un nuovo progetto discografico per la cantante americana, dopo il successo avuto con "Norman Fucking Rockwell". L'album, nato per la prima volta con la piena collaborazione del produttore Jack Antonoff, è stato considerato dal pubblico e dalla critica moderna uno dei più grandi album degli ultimi anni, una fotografia della cultura popolare americana a cui Lana Del Rey ha voluto rendere omaggio, già dal nome dell'album, dedicato all'illustratore statunitense Norman Rockwell. A queste pressioni e aspettative, nate anche dalla nomination ai Grammy 2020 per il miglior album, si è aggiunta l'epidemia da Covid-19 che ha rallentato in maniera pesante la produzione del disco successivo, con l'uscita fissata per il 5 settembre scorso, che è stata rinviata al prossimo 19 marzo. Nel frattempo però, Lana Del Rey ha pubblicato, lo scorso 16 ottobre, "Let me love like a woman", il primo singolo estratto dal nuovo album, ancora un racconto idilliaco in cui con sonorità alternative rock e soul country, riesce a descrivere le sensazioni e l'attrazione nella vita di coppia, una storia senza tempo e senza luogo che trova spazio solo nella mente dei personaggi. Una maggiore influenza indie e country sembra aver intaccato la direzione musicale di Lana Del Rey, che diventa sempre meno protagonista e più osservatrice delle proprie storie, come nella titletrack del nuovo progetto "Chemtrails Over The Country Club", dove la vita di campagna viene enfatizzata nella sua routine. Quel suono, ottenuto anche grazie all'influenza di Antonoff, ormai sembra suo, un timbro musicale impossibile da confondere.

Le polemiche sulla copertina e le accuse sulla spettacolarizzazione delle relazioni tossiche

"Chemtrails Over The Country Club", per adesso, sembra non essere stata una passeggiata di salute per la cantante, che ha dovuto affrontare due attacchi molto violenti sui social. Il primo è avvenuto  lo scorso marzo, quando nella continua diatriba sulla spettacolarizzazione della violenza di coppia, accusa sempre caduta sulle spalle della cantante, la donna si è dovuta difendere con un messaggio postato sul proprio profilo Instagram. Invocando la libertà d'espressione, concessa (a suo dire) ad alcune tra le sue cantanti preferite come Cardi B, Beyonce e Nicky Minaj, che propongono un'ideale di liberalizzazione del proprio corpo e del proprio pensiero, Lana Del Rey ha voluto rispondere alle critiche dei suoi hater. Nel post su Instagram Lana Del Rey si è chiesta il motivo per cui alcune artiste potevano raggiungere comodamente le prime posizioni raccontando la loro forza mentale attraverso la nudità e il sentirsi sexy, mentre gli stessi social l'hanno accusata di rendere glamour le relazioni tossiche raccontate negli scorsi progetti. La critica, che è sembrata più selvaggia negli ultimi mesi, in attesa del disco, si è riproposta pochi giorni fa sulla copertina, accusando la cantante di aver scelto una foto che includesse soggetti che comprendessero la maggior parte dei gruppi etnici, un messaggio che i fan hanno interpretato come un occhiolino alle polemiche razziali degli ultimi mesi negli Stati Uniti. La donna, con una risposta che è diventata una nuova polemica, in uno scontro in cui non sembra vedersi una luce in fondo al tunnel, ha affermato che durante gli 11 anni di carriera, in maniera naturale, ha avuto la possibilità di avvicinarsi a persone appartenenti a diverse etnie, rendendo il suo gruppo più esteso e vario possibile. Nella copertina dell'album, che inquadra Lana Del Rey e le sue 10 amiche sedute in un country club con una foto in bianco e nero, l'artista ha aggiunto l'ultimo commento, preso di mira dai fan: "Negli ultimi 11 anni lavorativi, sono stata tra le artiste più inclusive senza volerlo. I miei migliori amici sono rapper, ho avuto fidanzati rapper in passato". Soprattutto l'ultima frase ha scatenato i commenti della comunità nera statunitense, che l'ha accusata di categorizzare e rinchiudere in una scatola l'apporto black alla cultura americana. Un attacco continuo per Lana Del Rey, voci che si potranno sciogliere solo il prossimo 19 marzo, con l'uscita di "Chemtrails Over The Country Club".

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