Cesare Cremonini: “Marquez, hai rubato il Mondiale e non sarai mai Valentino Rossi”
La coda delle polemiche che hanno investito l'ultimo Mondiale non tendono a placarsi. E se Valentino Rossi, che ha perso per pochi punti un Campionato che a un certo punto aveva quasi in tasca, dopo le dichiarazioni forti del dopo Valencia ha preferito non tornare più sull'argomento, ci pensano amici e artisti a continuare a mostrargli solidarietà, riservando parole al vetriolo per i suoi avversari e in particolare per Marquez, il talento spagnolo che a causa di una manovra quantomeno avventata ha portato Valentino Rossi a farlo cadere durante la gara di Sepang. Quel gesto, il Dottore, l'ha pagato molto caro, dal momento che lo ha costretto a partire dall'ultima posizione in griglia nell'ultima gara e nonostante una rimonta incredibile dalla 26a alla 4a posizione non gli ha permesso la vittoria finale, per una sola posizione, finendo alle spalle di Lorenzo, che ha vinto il Motomondiale, Marquez, appunto, e Pedrosa.
I cantanti per Valentino Rossi
Nei giorni precedenti, durante e dopo la gara si sono, quindi, levate molte voci tra i vip italiani che hanno voluto esprimere la propria vicinanza a Vale e tra questi i più assidui sono stati Vasco Rossi, Jovanotti e Cesare Cremonini, che dopo un concerto a Catania è volato in Spagna per godersi da vicino l'ultima gara. E proprio l'autore di ‘Logico', oggi, in una lettera indirizzata al Corriere ha voluto parlare dell'accaduto che ha come obiettivo principale proprio Marquez:
(…) Cosa ci ha insegnato questo campionato del mondo di MotoGp? Punto primo. Sapevamo che Marc Marquez voleva (e vorrà ancora) essere il «nuovo» Valentino Rossi, ma si è giocato per sempre questa possibilità. Forse lo spagnolo non ha ancora compreso che lo sportivo più forte è quello capace di subire anche le sconfitte più dolorose e rialzarsi, di tornare al lavoro e giorno dopo giorno riconquistare la vetta. Se lo cerchi, Marc, lo trovi sotto la voce «Valentino Rossi»
Un nuovo tipo di sportivo senza sportività
Cremonini ha voluto anche sottolineare come l'idea del ‘biscotto', quindi dell'intesa silenziosa tra gli spagnoli, ‘ridimensiona il valore sportivo del ragazzino spagnolo': una scelta di termini non casuale per il cantante che, pur ammettendo, la bravura del motociclista e ‘suo stile di guida spettacolare e combattivo', sottolinea come non basterà a permettergli di poter mai eguagliare Rossi. Ma il problema non è solo personale, bensì di un intero sistema, quello della MotoGP che ‘corre il rischio di non essere più la stessa', e parlando di come si siano persi i valori di ‘sportività'
La scelta di correre non per vincere, non per la propria dignità né per i tifosi, e nemmeno per dare un segnale di affidabilità alla Honda, ma con la sola intenzione di non far vincere un altro campione in piena lotta per il titolo, è figlia di una nuova tipologia di «sportivo» fino a oggi sconosciuta.
La critica a Marquez
Insomma, oggi non esiste più il campione inteso in maniera romantica, quello che si nutriva ‘dei valori fondamentali dello sport in generale', una malattia la definisce Cremonini ‘di cui si è ammalato Marquez' ‘che cerca disperatamente di fuggire da quell’insopportabile sorriso leggero e consapevole il cui copyright è di Vale, sia che vinca sia che perda, e che rappresenta l’Italia e il mondo che lo ama e che ama il nostro Paese':
Ma il risultato non cambia, Marc: hai rubato questo decimo mondiale a Valentino consegnandolo a Lorenzo, ma non hai vinto la tua debolezza. Anzi, ce l’hai mostrata con inaspettata chiarezza. Lo hai ferito, è vero, ma gli passerà. Molto presto quel sorriso tornerà a farti sentire forte il suo messaggio: non sarai mai Valentino Rossi.