“Carovane”: il nuovo Sergio Cammariere viaggia tra musica e impegno sociale
Un viaggio dell’anima tra filosofia e musica. Una sperimentazione di nuove sonorità, con una leggera messa da parte del jazz in favore di tendenze latine, orientali e persino rock. Esce oggi Carovane, il nuovo album di Sergio Cammariere: tredici inediti, di cui due strumentali, che portano il vento della novità nella produzione del cantautore crotonese, non solo nella musica ma anche nei temi affrontati.
Cammariere sceglie di dedicare due brani – La mia promessa e Non c’è limite – alla sua terra, la Calabria. Una regione tanto bella quanto martoriata: “Crotone con l’uranio, la nave dei veleni al largo di Cetraro: mi viene da urlare a pensare alla mia Calabria avvelenata”, afferma il musicista. Il suo diventa allora un grido di indignazione in favore della natura e delle generazione future, seriamente compromesse da tanto scempio.
Il cantante e compositore si rifugia pertanto in paesaggi lontani, dove contemplare la natura perduta e perdersi a sua volta in suoni e colori nuovi, per ricongiungersi, idealmente, a un’entità spirituale.
Carovane appare allora come un percorso che, partendo dagli abusi di cui si rende colpevole l’uomo, termina in una dimensione soprannaturale. E questo mezzo di trasporto d’altri tempi non è, appunto, solo un mezzo: “Le Carovane siamo tutti noi che ci interroghiamo sul senso dell’esistenza per camminare in questo mondo e sulla strada della vita senza perderci nel caos, ma cercando la vera essenza delle cose”. Non a caso, i compagni di viaggio che il cantante incontra sulla sua strada – come si vede nel video del singolo Carovane – sono pensatori come Aristotele, Giordano Bruno e Schopenhauer
, personaggi che hanno speso la vita nella ricerca della verità.
Paola Ciaramella