Carmen Consoli vince il Premio Amnesty Italia
Una canzone che fa rabbrividire e sdegnare, perché racconta della violenza più ignobile che un essere umano possa compiere, quella sui bambini. Con il brano Mio zio Carmen Consoli ha vinto l’edizione 2010 del Premio Amnesty Italia, assegnato – da Amnesty International Sezione Italiana e dall’Associazione Culturale "Voci per la Libertà" – all’artista che ha trattato in maniera più forte il tema della violazione dei diritti umani.
Mio zio – contenuta nell’album Elettra, pubblicato nell’autunno 2009 – racconta di un abuso su una ragazzina che si consuma in famiglia. “Una canzone che fa gelare il sangue nelle vene”, perché “con un’ironia crudele è capace di farti sentire la sofferenza e l’impotenza della bambina violata, la solitudine e la vergogna delle tante bambine che non ricevono aiuto perché i loro aguzzini sono uomini perbene”, ha affermato Christine Weise, presidente di Amnesty International Italia
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La Consoli si è dichiarata felice e onorata per il premio ricevuto, essendo una sostenitrice delle idee e delle campagne a favore dei diritti umani, per i quali Amnesty si batte attivamente da quasi quarant’anni. Un riconoscimento ancora più significativo perché mette in luce un fenomeno terribile: “Parlarne, parlarne tanto e apertamente è il modo migliore per sgretolare questo teatro dell’orrore. Grazie, Amnesty, per dare un megafono al grido di dolore dell’innocenza perduta”, ha dichiarato l’artista.
La premiazione della cantautrice catanese avrà luogo durante la serata finale del concorso musicale Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty, dedicato agli artisti emergenti, in programma dal 22 al 25 luglio a Villadose (Rovigo).
Paola Ciaramella