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Carmen Consoli: con Emma, Elisa, Nannini, Grandi e Nada contro il femminicidio (ASCOLTA)

Carmen Consoli ha chiesto ad alcune colleghe (Gianna Nannini, Elisa, Emma, Nada e Irene Grandi) per rifare la sua “La signora del quinto piano” in versione #1522, ovvero il numero del Telefono Rosa a cui andranno tutti i ricavati di vendita del singolo.
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Sei donne contro il femminicidio e un brano a denunciare uno dei fenomeni più discussi di questi ultimi anni. Carmen Condoli, infatti, ha chiesto a Gianna Nannini, Elisa, Irene Grandi, Emma e Nada di rifare con lei ‘La signora del quinto piano', brano-denuncia che tratta la tematica del femminicidio, presente nell'ultimo album di Carmen "L'abitudine di tornare" e da ieri sia in streaming che in tutte le radio. Il brano racconta la storia di una donna minacciata del suo ex marito senza che le Forze dell'Ordine, però, facciano nulla per metterla al sicuro

Il suo ex è ogni sera davanti al portone con un martello in mano. Non v'è ragione alcuna di aver paura, questa è una conclusione dei funzionari della questura.

La canzone finisce con la scomparsa della donna, il ritrovamento del corpo e la fuga dell'uomo

La signora del quinto piano fu ritrovata murata nel bagno. Quella lettera di un anno prima la prova schiacciante lasciata in questura; descriveva con precisione il rituale di sepoltura ma non vi era alcuna ragione di avere paura, di aver paura.

Il brano rifatto per appoggiare il Telefono Rosa

Il brano, reintitolato, "La signora del quinto piano #1522" è stato rifatto per l'Associazione Nazionale Telefono Rosa – a cui andranno tutti i proventi delle vendite -, di cui Carmen è Ambasciatrice, e che gestisce proprio il 1522, numero nazionale antiviolenza di genere, del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio. Il progetto è stato presentato il 28 maggio, una giornata simbolica, visto che nel 2013 la Camera dei Deputati approvò all'unanimità la Convenzione di Istanbul, primo strumento internazionale giuridicamente vincolante per proteggere le donne contro qualsiasi atto di violenza. Non è nuova Carmen Consoli a brani di denuncia sociale e non a caso nel 2010 si aggiudicò il Premio Amnesty per ‘Mio zio', tremenda canzone che affrontava il tema degli abusi sui minori.

Come nasce "La signora del quinto piano #1522"

La Consoli ha spiegato che il progetto è nato quando ha "chiamato delle amiche che hanno aderito senza pensarci un istante":

Gianna ormai è praticamente catanese d'adozione. Ha amici proprio vicino a dove abito io e ormai parla un siciliano quasi perfetto. Registrare con lei è stato un attimo. Con Elisa ho fatto spesso lunghe chiacchierate, parliamo dei nostri figli e poi lei che è di Monfalcone, ha quasi lo stesso cognome di mia madre che è veneta, quindi è come se fosse di casa. Nada è sempre stata il mio mito e abbiamo collaborato anche in passato, ha fatto una straordinaria cover di Rosa Balistreri, mio mito e femminista ante litteram. Io e Irene Grandi abbiamo partecipato a un Sanremo, ci sentivamo due aliene e così abbiamo subito solidarizzato, mentre Emma la conosco da quando non era così famosa e siccome io ormai, diciamolo, ho un'età, ero io per lei una sorta di sorella maggiore.

La Presidente del Telefono Rosa Gabriella Moscatelli ha ringraziato così la cantante e le colleghe:

Ringrazio infinitamente Carmen e le "amiche cantanti" che hanno aderito a questo meraviglioso progetto. Questa canzone, bellissima e durissima, impone una riflessione fondamentale: indifferenza e sottovalutazione sono terribili complici della violenza sulle donne. Crediamo anche che questa iniziativa sia una straordinaria occasione per parlare dei numeri inaccettabili della violenza sulle donne in Italia (una donna uccisa ogni tre giorni, uno dei dati più atroci) e della necessità di prendere tutti piena consapevolezza di questa terribile piaga sociale. E, infine, anche un'opportunità per far conoscere il numero gratuito anti violenza 1522. Il Telefono Rosa destinerà il ricavato di questa operazione alle mamme vittime di violenza e ai loro figli, nel difficilissimo percorso di recupero della loro autonomia.

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