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Carlo D’Angiò è morto: addio al fondatore della NCCP e dei Musicanova

Un tumore ha portato via Carlo D’Angiò, anima della musica tradizionale partenopea e fondatore di Nuova Compagnia di Canto Popolare e Musicanova.
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Carlo D'Angiò, fondatore della Nuova Compagnia di Canto Popolare e di Musicanova è morto la scorsa notte a 70 anni a seguito di un tumore che gli era stato diagnosticato qualche mese fa. Con lui va via un pezzo importante della musica tradizionale napoletana, quella che negli anni '70 divenne un vero e proprio punto di riferimento non solo per il Sud.

L'esperienza con la NCCP

Assieme a Eugenio Bennato e Giovanni Mauriello fondò la NCCP a metà degli anni '60, rileggendo quella che era la tradizione partenopea e non solo. Un progetto che ottenne un'enorme fortuna e che si arricchì poco dopo la nascita delle collaborazioni di artisti del calibro di Peppe Barra, Patrizio Trampetti, Nunzio Areni, Lina Sastri, Fausta Vetere, Corrado Sfogli che, chi più chi meno, ne condivisero le sorte, i successi e anche i problemi. Quelli che portarono alla fine di quell'esperienza per il musicista campano non prima però di aver riportato in auge una tradizione fatta di Tammurriate e tarantelle, alternandola con la musica tradizionale salentina e dando vita a quello che sarebbe diventato un vero e proprio classico, ovvero la loro rilettura della "Tammurriata nera".

Musicanova con Eugenio Bennato

Ma lo stop con la NCCP non significò la fine di una ricerca che affondava le mani nell radici e per questo ancora assieme all'amico Bennato fondò i Musicanova, un'altra esperienza fondante del folk nazionale a cui parteciparono, tra gli altri Tony Esposito, Teresa De Sio, Robert Fix, Pippo Cerciello, Gigi De Rienzo, Alfio Antico. Le canzoni dei Musicanova hanno accompagnato in questi anni tutti gli amanti della tradizione partenopea, grazie a successi contenuti in album come "Musica Nova", "Brigante se more" e "Quanno turnammo a nascere".

L'ultima collaborazione con gli Almamegretta

D'Angiò aveva continuato a essere figura fondamentale della tradizione al punto che anche gli Almamegretta – band molto attenta a quello che era successo nella Storia della musica tradizionale napoletana – gli avevano chiesto una collaborazione per il loro ultimo album "Ennenne", culminato nel pezzo "Musica popolare". Stando a quanto scrive il Mattino, nonostante la notizia della malattia D'Angiò non si era fermato e aveva registrato un altro pezzo assieme al sodale di sempre Eugenio Bennato.

Il ricordo del Sindaco di Napoli De Magistris

Anche Luigi De Magistris, sindaco della città partenopea ha voluto ricordare un musicista simbolo della città: "Attraverso la musica e con assoluta sensibilità Carlo d'Angiò ha rappresentato un ponte tra passato e futuro per l'identità meridionale e napoletana. D'Angiò – ha detto ancora il sindaco di Napoli – ha raccontato magistralmente il brigantaggio, le quattro giornate fino ad immaginare e rendere tangibile una società e una cultura costituita ieri come oggi da tutti i popoli del Mediterraneo. Oggi Napoli piange un artista assoluto. Senza confini. Ciao Carlo".

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