Capossela alza la polvere per la quarta edizione dello Sponz Festival
La polvere si alzerà dalle strade di Calitri e dei paesi limitrofi e lo farà per la gente che ballerà e la calpesterà, sulle note della musica di Vinicio Capossela e dei suoi amici, di corsa per ascoltare le storie di teatranti e scrittori o semplicemente per visitare un pezzo d'Italia stupendo e sconosciuto. Un po' meno sconosciuto da tre anni a questa parte, da quando, cioè, il cantastorie ha deciso di creare un festival che ha messo le radici proprio in quella alta Irpinia a cui è da sempre legato, le cui storie attraversano la sua discografia e da qualche mese sono diventate un vero e proprio album (e un libro, "Il Paese dei Coppoloni), che completa sempre più quel discorso cominciato con lo Sponz Festival.
A Calitri unica tappa campana del tour
La Polvere anche è una parte di quel "Canzoni della cupa", la parte estiva, quella che il cantante sta portando in tour in queste settimane e che vedrà nella serata finale dello Sponz Festival – che si terrà dal 22 al 28 agosto – l'unica data campana del suo spettacolo, quella che fa anche da tema a questa quarta edizione, avvalendosi della collaborazione attiva dei comuni di Calitri, comune capofila del progetto, Sant’Andrea di Conza, Conza, Andretta, Cairano, Bisaccia e Sant’Angelo dei Lombardi.
Chi tiene POLVERE spara – scrive il direttore artistico Vinicio Capossela – è un modo di dire calitrano – che in paese significa “chi ha qualcosa da dire lo dica, chi ha qualche mezzo lo usi!”, anche se è un mezzo povero come la POLVERE. È un invito al fuoco d’artificio, a tirare fuori quello che abbiamo dentro. Un invito a non subire le cose, ma a farle. Un invito all’azione e alla speranza. Ma anche un invito alla festa. La festa antica, dionisiaca, sponzante. La festa che dissipa e consuma, per ricordarci che non bisogna avere paura di vivere, ma bisogna impiegare tutto il dono della vita affinché quando Thanatos arriva con la sua falce, non le resti niente da prendere.
La polvere fil rouge della quarta edizione
La polvere come movimento e vita e come "insurrezione che si oppone all’oblìo" che caratterizzerà questa edizione 2016 che sarà inaugurata sui binari della stazione di Conza, dove proprio il 22 agosto, il treno storico riattivato dalla Fondazione FS per l’occasione, effettuerà la prima corsa sulla Avellino-Rocchetta, sospesa ormai dal 2010. Un'apertura parziale – che però permetterà di spostarsi durante tutta la durata dello Sponz e che sarà accolto da alcune bande che suoneranno “Franceschina la calitrana” – che è anche un gesto simbolico forte, che dà l'idea di come la cultura possa essere un tassello della rinascita economica di territori che vivono anni drammatici seguiti al terremoto dell'80.
Gli ospiti dello Sponz Festival
Anche quest'anno Capossela ha voluto riunire un gruppo di personaggi nazionali e internazionali che porteranno la propria arte in quei luoghi belli e poco conosciuti. Ci sarà Ascanio Celestini che inaugurerà la partenza del convoglio con “Letture di 3^ classe” da Gianni Rodari e Giustino Fortunato, mentre il 25 agosto arriva alla stazione di Calitri il cantautore Micah P. Hinson, una delle voci più amate del folk rock americano. La polvere, inoltre, sarà alzata anche da Paolo Rumiz, che con Capossela raccontò questa terra sulle pagine di Repubblica qualche anno fa, e che questa volta invece presenterà il libro "Appia", ma ci saranno anche i migranti raccontati da Domenico Quirico nel suo ultimo libro “Esodo” e dal poeta siriano Khaled Alnassiry nella raccolta “Ho creduto a ogni cosa”.
Il 24 agosto sarà la volta di Mimmo Borrelli e del suo spettacolo/monologo “La Voce del Vulcano” a cui seguirà l'omaggio a Carlo Gesualdo con il concerto de “La consorteria delle tenebre” dedicato alla polvere delle macerie e dei “tremamenti” della terra e il canto anarchico di Alessio Lega. Non poteva mancare, ovviamente, John Fante, autore tra l'altro di "Chiedi alla polvere" che sarà ricordato, assieme al figli Dan, scomparso nel 2015, lunedì 22 agosto con un incontro animato dal poeta Vincenzo Costantino Cinaski, Victoria Fante e dallo stesso Vinicio Capossela.
E poi naturalmente ci sarà la polvere da alzare ballando fino a “sponzarsi come baccalà”: quella di dinamite che arriva da Guča, Serbia, con l’esplosiva banda di ottoni “Arizona Dream”, protagonista di un concerto all’alba di martedì 23 agosto sulla suggestiva rupe di Cairano, e poi attiva a fomentare la dissipazione nell’arco di tutto il festival; quella che verrà sollevata venerdì 26 agosto nella “grande notte del ballodromo”, la sponza-notte dove, per dieci ore consecutive, si alterneranno sul palco orchestre “tradizionali” come la Banda della Posta e Tonuccio e i Pink Folk; e altre che rinnovano la tradizione della musica da ballo come gli straordinari Extraliscio guidati da Mirco Mariani el’Orchestrina di Molto Agevole di Enrico Gabrielli.
Il concertone finale di Capossela
Attesissimo, ovviamente, l'ormai immancabile concertone finale di Capossela che farà da apertura a una notte che gli organizzatori definiscono "incendiaria", grazie all'ensemble dei Diables de l’Onyar, diavoli dalla Catalogna che animeranno le grotte e i vicoli del paese vecchio fino all’alba, mentre domenica 28 la chiusura è affidata al violoncellista Mario Brunello tra le arcate a cielo aperto dell’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi.
Le attività extramusicali
Oltre alla musica spazio anche ai più piccoli, ma ci saranno anche i corsi di cucina tradizionale, la sezione articurata da Mariangela Capossela e dal gruppo Sponz Arti con la sua l'installazione/performance "Il velo della Sposa", le mostre fotografiche, le proiezioni di film e l’eccezionale allestimento del laboratorio del Teatro delle Albe che venerdì 26 agosto metterà in scena “l’Antigone” e un percorso culturale legato al vino. Un programma ricco e lungo che ha potuto completarsi anche grazie alla campagna di crowdfunding che ha raccolto oltre 20.000 euro in meno di un mese.