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Bono Vox spiega il più grande autogol degli U2: “Che errore regalare l’album su iTunes!”

Nel 2014 gli U2 regalarono l’album The Songs of Innocence su iTunes, ma fu un grande autogol come spiega anche Bono Vox in un nuovo libro.
A cura di Redazione Music
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Bono Vox (foto di Win McNamee/Getty Images)
Bono Vox (foto di Win McNamee/Getty Images)

C'è stato un momento un po' folle, nel mondo dell'industria musicale – era il 2014 -, in cui gli U2 misero a disposizione nelle librerie di iTunes di tutto il mondo il loro album The Songs of Innocence. Voleva essere una sorta di regalo che la band irlandese faceva a chiunque, ma è stato uno dei maggiori autogol che questo settore abbia visto negli ultimi anni. Questo regalo – che per la band doveva essere il colpo di marketing di quegli anni – fu visto soprattutto come un'invasione nella privacy delle persone, una offerta non richiesta, scatenando, in risposta, un'ondata di critiche come se ne ricordano poche. Insomma, quello che doveva essere una mossa strategica per arrivare a chiunque in poco tempo si tramuto in un boomerang.

A distanza di anni se n'è tornato a parlare perché Bono ha voluto spigare cosa successe nel suo prossimo libro "Surrender: 40 Songs, One Story" assumendosene completamente la responsabilità: "Pensavo che se avessimo potuto semplicemente mettere la nostra musica alla portata delle persone, loro avrebbero potuto scegliere di raggiungerla. Non è stato proprio così – scrive nelle sue memorie il cantante -. Come ha detto uno spiritoso social media, ‘Stamattina mi sono svegliato e ho trovato Bono nella mia cucina, a bere il mio caffè, a indossare la vestaglia, a leggere il mio giornale'. O, meno gentile, ‘L'album gratuito degli U2 è troppo caro'. Mea culpa".

A quel punto Bono racconta anche come propose questa idea a Tim Cook, Ceo di Apple, cercando di fugare anche le sue perplessità sull'operazione (e anche qui sta il suo assumersi tutte le responsabilità, appunto): "‘Vuoi regalare questa musica gratis? Ma il punto di ciò che stiamo cercando di fare in Apple è non regalare musica gratis. Il punto è assicurarsi che i musicisti vengano pagati' – fu quello che Cook disse a Bono -. Gli dissi ‘No, non la diamo via gratis. Piuttosto, tu ci paghi per questo, e poi lo darai gratuitamente, come regalo alle persone. Non sarebbe meraviglioso?'" continuò Bono che ha sottolineato proprio come pensava che era un bel regalo per i fan e al massimo una cosa tipo la posta indesiderata per chi non li amava.

Le cose andarono un po' peggio, come ricorda lui stesso che ammette anche che l'idea nacque sia da un po' di megalomania ma anche dalla volontà di andare oltre il rumore di cui è pieno il mondo della musica, cercando di emergere dalla quantità di musica da cui siamo sommersi ogni giorno: "Ho avuto questa bellissima idea ma ci siamo lasciati trasportare da noi stessi. Gli artisti sono inclini a questo genere di cose: [una] goccia di megalomania, un tocco di generosità, un pizzico di autopromozione e una profonda paura che queste canzoni in cui avevamo riversato la nostra vita negli ultimi anni potessero non essere ascoltate. C'è molto rumore là fuori. Immagino che anche noi stessi abbiamo fatto un po' di rumore per superarlo".

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