Bono Vox si mobilita contro l’Aids (con qualche polemica)
Ieri, 1 Dicembre, era la giornata mondiale contro l’Aids, e Bono Vox degli U2, come spesso accade quando si tratta di questioni umanitarie, era presente all’iniziativa “Lace up, save lives“ promossa dall’organizzazione RED che raggruppa alcuni grandi marchi internazionali come Nike, Apple e Microsoft.
La campagna “Lace up, save lives“ (“Allaccia le scarpe. Salva delle vite”), forte anche di promoter quali Didier Drogba e Marco Materazzi, promuove un paio di lacci rossi marchiati Nike, di cui il 100% del ricavato dalle vendite andrà al Fondo Mondiale per la Lotta contro l’Aids, la Tubercolosi e la Malaria (guarda il video della promozione, qui).
Il leader della band irlandese è stato intervistato per l’occasione dal Daily Mirror che, in maniera pungente, gli ha fatto notare il divario che passa tra la sua posizione di multimilionario e i meno fortunati che intende aiutare: “Sono una rockstar strapagata, ma non per questo mi sento un falso a professarmi contro la miseria nel mondo” ha risposto Bono.
“Sono stato fortunato e sono stato ricompensato oltre modo per ciò che faccio. Provo a offrire il mio tempo e le mie energie, ma sono una rockstar ricca, perciò sparatemi” ha poi aggiunto sarcasticamente il cantante 49enne “anche se sono un rompiscatole visto che me ne vado in giro a predicare per le mie campagne, i miei colleghi [gli U2] si associano alle mie cause”.
In realtà già in altre occasioni lo spirito e l’organizzazione delle iniziative sono stati criticati da chi fa notare che si tratta di un operazione consumistica, che va ad arricchire principalmente le case produttrici, quando invece si può donare direttamente alle associazioni attive in Africa (e possibilmente amministrate dai locali) il proprio apporto, senza farlo circolare per le multinazionali.
Biagio Chiariello