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Bob Dylan, il manoscritto di “Blowin’ in the Wind” venduto per oltre 300 mila dollari

È stato venduto all’asta un manoscritto firmato da Bob Dylan di “Blowin’ in the Wind”, uno dei manifesti musicali del cantante insignito del Premio Nobel per la Letteratura 2016.
A cura di Francesco Raiola
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Bob Dylan (Getty Images)
Bob Dylan (Getty Images)

"Blowin' in the wind" è stato uno dei tanti tasselli che hanno portato l'Accademia svedese ad assegnare il Nobel per la Letteratura 2016 a Bob Dylan, primo musicista a cui è stato assegnato questo riconoscimento, che tante polemiche ha scatenato sia per la sostanza (i testi delle canzoni sono letteratura?" che per l'atteggiamento à la Dylan di Dylan, da sempre molto scostante rispetto a tutto ciò che ha a che fare con la propria immagine pubblica. Insomma, forse è la sua canzone più famosa, sicuramente rientra nel ventaglio delle sue 5 più famose e la sua importanza la si riscontra ogni giorno e ieri ancora di più, dal momento che il manoscritto originale è stato battuto all'asta da Sotheby's a New York per 324.500 dollari. Il testo della canzone – pubblicata per la prima volta nell'album "The Freewheelin' Bob Dylan" – è stato scritto su un foglio di carta a matita, firmato e datato 1962 dal cantante stesso.

Il manoscritto faceva parte della collezione appartenuta a Eve McKenzie, che ha vissuto con Dylan tra il 1961 e il 1962 ed è stato venduto durante l'asta intitolata "A Rock & Roll Anthology: From Folk to Fury" nel cui catalogo c'erano strumenti musicali suonati da John Lennon, manoscritti di Eric Clapton e cimeli appartenuti a The Sex Pistols e Led Zeppelin".Chissà se oggi la vittoria del Nobel farà schizzare anche il valore di queste memorabilie.

"Non ho mai avuto il tempo di chiedere a me stesso, ‘Le mie canzoni sono letteratura?'. Quindi ringrazio l’Accademia svedese, per aver avuto il tempo di prendere in considerazione questa domanda, e, alla fine, per aver fornito una risposta così meravigliosa" ha scritto nel testo di accettazione del Premio che non ha letto lui, non essendo presente. Dopo le infinite polemiche sulle sue prima parole arrivate molto in ritardo e sull'impossibilità di poter essere presente in Svezia per ritirarlo con le proprie mani, infatti, il menestrello di Duluth ha parlato di come non avesse mai pensato, in vita sua, di poter ricevere quel premio, nonostante il suo amore sconfinato per la Letteratura: "Sono onorato di ricevere un premio così prestigioso – ha scritto -. Essere premiato con un Premio Nobel per la letteratura è una cosa che non avrei mai potuto immaginare, o prevedere. Fin da piccolo ho avuto familiarità, leggendo e studiando, con i lavori di coloro che sono stati ritenuti degni di un tale riconoscimento: Kipling, Shaw, Thomas Mann, Pearl Buck, Albert Camus, Hemingway" prima di fare riferimento come quello di Shakespeare: "Ho iniziato a pensare a William Shakespeare, la grande figura letteraria. Pensava a se stesso come a un drammaturgo. Il pensiero che stesse scrivendo della letteratura non avrebbe potuto entrare nella sua testa. Le sue parole furono scritte per il palco. (…) Scommetto che la cosa più lontana dalla mente di Shakespeare era stata la domanda: ‘È letteratura, questa?'".

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