Bella Ciao in napoletano, Dario Sansone rilegge l’inno della resistenza per le 4 giornate di Napoli
Sono trascorsi 80 anni esatti da uno tra gli eventi più significativi della Resistenza italiana contro il nazifascismo. Tra il 27 e il 30 settembre del 1943 si verificavano quegli eventi che hanno dato il via al processo di liberazione italiana, oggi celebrate come le Quattro Giornate di Napoli, l'insurrezione popolare con la quale, la popolazione civile e militari fedeli al Regno del Sud riuscirono a liberare la città di Napoli dall'occupazione delle forze tedesche della Wehrmacht.
Il docu d'animazione "Le 4 giornate di Napoli"
In occasione di questo importante anniversario, di carattere locale ma con un'enorme ricaduta sul piano nazionale, nasce l'idea di Dario Sansone di rileggere in chiave napoletana l'inno partigiano per eccellenza, Bella Ciao. Quella di Sansone è un'iniziativa che nasce nell'ambito dell'operazione di MAD Entertarinment, che ha realizzazione un documentario d'animazione dal titolo "Le 4 giornate di Napoli", di cui la canzone cantata dalla voce dei Foja è parte della colonna sonora. Il docu d'animazione, diretto da Massimo Ferrari e con la regia di animazione e realizzazione affidata ad Alessandro Rak, è andato in onda su Rai3 il 29 settembre e si articola in quattro cortometraggi in animazione che raccontano quattro diverse vicende legate alle quattro giornate.
Le parole di Dario Sansone
Da uno di questi sono state estrapolate le immagini per la realizzazione del videoclip di accompagnamento a “Bella Ciao”. Il corto racconta di due scugnizzi scoperti dai militari nazisti a trafugare gasolio dalle imbarcazioni per costruire bottiglie incendiarie e del loro gesto eroico in nome della libertà e della speranza di un futuro migliore per la città di Napoli. Sansone ha descitto così questo lavoro:
“Esistono canzoni infinite che non smettono mai di essere scritte. Bella Ciao è una di queste. La sua storia è misteriosa e controversa, non se ne conoscono gli autori, non si hanno notizie certe e nel tempo è divenuta una canzone che appartiene al popolo ed al suo sentimento di resistenza e libertá. Una canzone tinta di rosso, di vita, di morte, di amore, di passione e di questi sentimenti mi sono nutrito per la riscrittura, trasferendola nei miei giorni, nei miei suoni e nella mia lingua. Il mio è un omaggio alla resistenza della mia città e a quelle quattro giornate in cui Napoli con orgoglio ha saputo riconquistare la propria libertá ed accendere la miccia della liberazione dall'occupazione nazista e dal regime fascista in tutta Italia. Oggi più che mai a 80 anni di distanza quei giorni di resistenza restano da esempio per tutti i napoletani e per tutti i popoli in questo momento di forti distanze sociali.”