Auguri a Paul McCartney, solo 71 anni ed è già una leggenda
E' quando ascolti Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band per intero, tutto d'un fiato, e colleghi che il principale motore che ha portato al concepimento di quel capolavoro casuale sia Paul McCartney, che intuisci il valore del personaggio. La storia dei Beatles, dei giochi di ruolo nel gruppo, le rivalità interne e quant'altro c'entrano ben poco, sarebbero discussioni da bar becere che non porterebbero a molto. Ma l'idea che un'opera del genere sia nata sostanzialmente dal nulla e che, pur cambiando in itinere non ne abbia risentito, può far pensare alla non causale congiunzione astrale che Paul e Raffaella Carrà siano nati lo stesso giorno, solo ad un anno di distanza. Che insomma, detto con ironia e una buona dose di paraculaggine, "qualcosa di speciale li leghi". Oggi McCartney si porta dietro una serie infinita di contraddizioni biografiche, la teoria cerchiobottista di aver sostituito il Paul vero che era morto, la rinfrancante consapevolezza, forse, che se davvero dovesse essere così, lui è più bravo del morto che ha sostituito.
La sua produzione post beatlesiana non ha deluso, per quanto si portasse dietro il peso di un'aspettativa enorme ed ha saputo sempre rievocare le gesta del gruppo senza essere autoreferenziale, portandosi dietro quella cosa come un grande bagaglio artistico, non un macigno. Paul Mc Cartney è nella Walk Of Fame, ha due lauree honoris causa che probabilmente non sarebbe stato mai in grado di aggiudicarsi, ha il guinness dei primati per il pubblico più numeroso che abbia mai assistito ad un concerto nella storia della musica (184.000 persone al Maracana); per un suo concerto, nel 1993 ha venduto 20.000 biglietti in otto minuti, ha scritto la canzone (Yesterday) più reinterpretata della storia, con tremila versioni. E' già una leggenda ed ha solo 71 anni, per di più appena compiuti.