Apicella: ”Niente flop, ho rinunciato per evitare contestazioni”
"Evitare manifestazioni contro lo stesso spettacolo," questa la motivazione che ha spinto Mariano Apicella ad annullare il concerto previsto per il 10 marzo al Teatro degli Arcimboldi di Milano. False, dunque, le voci del flop in prevendita con un solo biglietto venduto (ma su TicketOne, in ogni caso ne risultava distribuito solo uno): "Ad un mese dalla data ne avevamo già venduto 750," dice a Tmnews il menestrello delle notti di Arcore che ha voluto replicare sulla questione a dir poco esilarante che lo ha visto protagonista. Dunque, il vero motivo della cancellazione dello show dell'ex posteggiatore napoletano è stato il possibile contraccolpo su di lui e sui suoi musicisti degli eventi (Caso Ruby e Bunga Bunga) che stanno contraddistinguendo il nostro paese in questi ultimi mesi.
"Abbiamo cancellato lo spettacolo, in accordo con l'organizzazione, perché si considerava che ci sarebbero state delle manifestazioni contro lo stesso spettacolo – ha chiarito Apicella – per questo la data è stata annullata. Per non cadere in certi tranelli".
Poi aggiunge: "Ho avuto la fortuna nella mia vita di essere amico del presidente Silvio Berlusconi e tutto ciò comporta una serie di cose che non c'entrano nulla nei miei confronti. Ma visto che in Italia si vive in questo modo, pur di non cambiare città ho scelto di cancellare la data. Tutto qua. D'altronde, tutti gli spettacoli sono senza riferimenti politici".
L'Italia è il Paese più bello del mondo – asserisce Apicella – ma gli italiani tanto, tanto meno".
Poi dice la sua anche sul Festival di Sanremo: "Sanremo è ormai diventato solo politica. Dovrebbe essere il Festival della canzone italiana, invece quest'anno la kermesse canora ha lasciato spazio agli sfottò su Fini e Berlusconi".