Ancora guai per gli eredi di Michael Jackson: chiesti 200 mila euro per mancati pagamenti
I soldi di Michael Jackson fanno gola a tutti, anche adesso che il Re del Pop non c'è più e da parte di chi accusa chi ne cura l'eredità di non averli pagati per il lavoro fatto quando Jackson era in vita. È successo nel 2013, ad esempio, quando fu Quincy Jones a denunciare per il mancato incasso delle royalties delle canzoni a cui aveva collaborato (il musicista è stato produttore di ‘Off the Wall' del 1979, ‘Thriller' del 1982 e di ‘Bad' del 1987) e che erano state incluse nel film ‘This is it' e prima, a rivalersi sugli eredi del cantante, furono il regista e il produttore del video di Thriller, ovvero John Landis e George Folsey Jr.
Non è una novità, quindi, che ogni tanto riappaia qualcuno che chiede che gli sia dovuto il lavoro non pagato. Questa volta la richiesta arriva da uno studio legale di Londra, l'Atkins Thomson Solicitors, che chiede alla famiglia (nelle persone dell'avvocato John Branca e del manager John McClain, esecutori testamentari di Jackson) oltre 200 mila euro circa (compresi interessi e spese legali) per una parcella che non sarebbe stata pagata nonostante il lavoro fatto nei due anni successivi alla morte del cantante: ‘Gli imputati non hanno onorato gli impegni di Jackson, infrangendo l'accordo con Atkins e tutti gli elementi ivi contenuti, non eseguendo il pagamento, come previsto' si legge nella denuncia dell'avvocato di Atkins, riportato da Billboard.
Stando all'ufficio legale londinese, infatti, dal 2007 al 2009 avrebbero svolto servizi legali per il cantante e nei mesi successivi alla sua morte – avvenuta il 25 giugno 2009 – avrebbero continuato a occuparsi degli affari del cantanti per' centinaia di ore di servizio per un totale di una dozzina di cose'. Nel novembre del 2009 lo Studio chiese oltre 200 mila dollari che gli furono rifiutati e lo sono ancora, stando a quanto riporta l'Hollywood Reporter a cui l'avvocato degli eredi ha detto ‘Non crediamo che la richiesta fatte per il lavoro per Michael Jackson sia valida e intendiamo ricorrere contro la denuncia'