Amedeo Minghi torna con “La bussola e il cuore” tra inediti, classici e rarità
L'annuncio ufficiale dell'approdo di Amedeo Minghi alla Sony era arrivato, dagli stessi attori in causa lo scorso maggio: l'esordio di uno dei cantanti simbolo della musica leggera italiana sarà un triplo cofanetto con cui Minghi festeggerà i suoi 50 anni di carriera. "Un grande partner per un grande progetto" aveva scritto il cantante per annunciare l'accordo e oggi è arrivata qualche notizia in più su quello che sarà: l'album si chiamerà "La bussola e il cuore", uscirà il 14 ottobre e conterrà registrazioni inedite ed è articolato in tre lavori distinti, ognuno dei quali rappresenta un aspetto precipuo del cantante. Erano undici anni che Minghi non pubblicava un album in studio, gli ultimi, infatti, risalivano al 2005 con "Sui di me" e quello in duetto con Lino Banfi "Sotto l'ombrellone", mentre nel 2014 era uscito un libro accompagnato da un cd, intitolato "Suoni tra ieri e domani".
Il ritorno dopo 11 anni
E undici anni non sono pochi per un artista che con le sue canzoni ha accompagnato varie generazioni, attraversando anche fasi più psichedeliche che negli anni scorsi sono tornate in auge grazie a Justin Timberlake che nella sua ‘Only when i walk away' ha campionato "Lustful", pezzo psichedelico contenuto nella compilation "Underground Mood"; in quell'occasione in molti riscoprirono un lato sperimentale poco noto al grande pubblico.
Le tre parti dell'album
L'album sarà, appunto, diviso in tre fasi, con la prima "La bussola" che contiene 10 canzoni inedite di Minghi, "Il cuore", invece, raccoglie cinque classici del repertorio di Minghi, totalmente riarrangiati e rivisitati in studio, e brani inediti che appartengono al suo percorso di Fede, mentre l'ultimo "Mappe" è quello trasversale, composto da vere e proprie perle: "Venti brani registrati tra i primi anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta: un meraviglioso mondo di canzoni mai pubblicate, alcune scritte per altri artisti, altre che, invece, hanno trovato spazio nel repertorio di grandi interpreti, altre ancora tralasciate per logiche discografiche del tempo, senza dimenticare i provini di alcuni dei brani più famosi di Amedeo Minghi".