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Alla “Ballata triste” sul femminicidio di Nada il Premio Amnesty: “Educare fin da bimbi”

È Nada con “Ballata triste”, brano sul femminicidio uscito nel 2016, a vincere l’edizione 2017 del Premio Amnesty International Italia.
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Nada (foto di Silvia Rotelli)
Nada (foto di Silvia Rotelli)

Dopo Edoardo Bennato con la sua "Pronti a salpare", il Premio Amnesty International Italia – indetto nel 2003 da Amnesty International e dall’associazione culturale Voci per la Libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nel corso dell’anno precedente – di quest'anno va a Nada e alla sua "Ballata triste", una canzone sul femminicidio, argomento di cui non si parla mai troppo, incluso nell'ultimo album "L'amore devi seguirlo" del 2016. Una storia di violenza – come era anche quella di "Mio zio" di Carmen Consoli, che vinse nel 2009 – che Nada racconta come solo lei sa fare, lei che negli anni ha mantenuto la sua coerenza rock e poetica, e oggi è una delle artiste più amate dai giovani rocker italiani. "È così che comincia la discussione, la discussione precipita in un disastro e il tavolo vola e poi si rompe un piatto, lei grida e i denti mordono i santi. E il sangue corre alla testa non si può fermare i figli sono a scuola, nessuno può sentire" recita la canzone, prima dell'epilogo: "Lei l’han trovata con una mano sulla porta e una sul cuore, sul cuore che si è spaccato quando l’ha colpita. Perché nessuno l’ha fermato?".

Le parole del Presidente di Amnesty

La premiazione avrà luogo a Rosolina Mare (Rovigo) domenica 23 luglio, nel corso della serata finale della 20a edizione di Voci per la Libertà – Una Canzone per Amnesty, festival che si terrà dal 20 al 23 luglio e ospiterà anche lo storico concorso dedicato agli emergenti, il cui bando rimane aperto fino al 22 aprile sul sito www.vociperlaliberta.it: "Le statistiche sulla violenza contro le donne sono sconvolgenti. Ma sono numeri ai quali, dopo lo stupore iniziale, si finisce col fare poco caso, a cui si finisce per assuefarsi – ha spiegato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia -. Per questo è importante parlare di persone, raccontare le loro storie, ognuno facendo uso dei propri mezzi espressivi, canzoni comprese. Canzoni profondamente sentite, che arrivano al cuore, che fanno capire quale sia il problema assai meglio delle statistiche. Canzoni come ‘Ballata triste’ di Nada, alla quale siamo grati per avere, con la sua sensibilità, dato un importante contributo nel far conoscere una realtà che dovremo, prima o poi, attraverso il nostro impegno giorno per giorno, riuscire a cancellare per sempre.

Il significato di "Ballata triste"

Nada ha dichiarato: “Non sono molto abituata a ricevere premi e le volte che mi è capitato ho sempre cercato di non esserci ma il premio di Amnesty International mi fa davvero felice, soprattutto per questa mia canzone così tremendamente attuale. Da donna cerco di intuire, ma non trovo niente da capire in quello che succede troppo spesso alle donne, che purtroppo, e quasi sempre tra le mura domestiche, vengono distrutte da chi dice di amarle. ‘Ballata Triste' racconta di una giornata apparentemente normale che finisce in tragedia. L’ho scritta un giorno di getto dopo avere sentito per l’ennesima volta l’orrenda storia di un femminicidio. All’inizio non sapevo se registrarla, mi faceva male, ma poi ho pensato che anche in una canzone si possono raccontare sentimenti di ribellione verso situazioni così drammatiche, con la speranza che una voce fra le tante possa suscitare un po’ più di attenzione. Spero che nel futuro prossimo ci si possa comprendere e capire, che l’amore prevalga sulle incompatibilità, e se non l’amore almeno il rispetto. Come fare? Sono convinta che ci dobbiamo educare fin da bambini a superare nella vita le difficoltà del vivere insieme, e imparare che se finisce un amore si deve riuscire ad avere riguardo per l’altro e per il dolore.”

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