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Aleandro Baldi, 30 anni dal primo Sanremo: dalla vittoria alla musicoterapia

Aleandro Baldi è uno dei 4 artisti di sempre ad aver vinto Sanremo sia tra i ‘Giovani’ che tra i ‘Big’ e nel 2016 saranno 30 anni dalla sua primissima partecipazione: ecco la storia di un talento che dopo aver toccato il cielo è tornato, senza rimpianti, alla ‘vita normale’.
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In molti non lo sanno, ma il 2016 segnerà il 30° anniversario della prima partecipazione di Aleandro Baldi al festival di Sanremo. Il cantante fiorentino, infatti, ben prima dell'uno-due che gli avrebbe permesso di aggiudicarsi – cosa riuscita solo a Eros Ramazzotti, Marco Masini e Annalisa Minetti – sia la sezione ‘Giovani' che quella ‘Big' del festival, aveva già avuto qualche passaggio sul palco del teatro Ariston, senza grandissima soddisfazione, ma con la possibilità di fare esperienza e misurarsi con un evento enorme che in futuro sarebbe riuscito a gestire al meglio. La sua ‘La nave va', infatti, si classificò al secondo posto dell'edizione ‘Giovani' del 1986, bissando la partecipazione nel 1989 con o ‘E sia così', che diede anche il titolo al suo secondo album.

‘Non amarmi' e il successo internazionale

Erano i primi passi del cantante che, nato non vedente, aveva studiato vari strumenti, oltre al canto. A scoprirlo fu Giancarlo Bigazzi, nome storico del panorama musicale nazionale, che lo aiutò, come rivelò in un'intervista del 2014, insegnandogli ‘le tecniche e i valori necessari per costruire una canzone'. E quegli insegnamenti gli furono d'aiuto per arrivare al successo: nel 1992, infatti, Baldi conquista la sezione ‘Nuove proposte' con ‘Non amarmi', brano che scrisse lui stessi e cantò assieme a Francesca Alotta. Fu un successo immediato, e ancora oggi è un brano che in tantissimi ricordano fin dalle prime note anche grazie a due colossi della musica mondiale, ovvero Jennifer Lopez e Marc Anthony, che ne fecero una versione spagnola diventata un successo internazionale.

Da ‘Passerà' al dualismo (dell'industria) con Bocelli

Due anni dopo Baldi torna a Sanremo e vince con ‘Passerà'. Il successo, però, decretò anche l'inizio di una curva discendente di quella che poteva essere una carriera ben diversa. Proprio quell'anno la sezione ‘Giovani' fu vinta da un altro artista toscano e non vedente, Andrea Bocelli che propose ‘Il mare calmo della sera' dando vita a un duetto che non si sarebbe più ripetuto. Negli anni successivi è stato lo stesso Baldi a spiegare che l'avvento di un altro non vedente nell'industria che conta non gli permise la carriera che forse avrebbe potuto avere. Ma l'ha sempre dichiarato senza rimpianti o rancori, come un dato di fatto, piuttosto:

O Baldi o Bocelli, perché due così insieme sono troppi – lo spiegò al Corriere Fiorentino -. Me l'hanno detta questa storia mentre cominciavano stranamente a chiudersi alcune porte, o meglio mi arrivava per vie traverse perché direttamente nessuno ti dirà mai che non vieni più invitato perchè di cieco ne basta uno. Ma io non ho mai voluto approfondire. Non ho mai curato i rapporti con i vertici o le case discografiche e non ambisco al denaro. Ho sempre pensato soltanto alla musica.

La polemica su Castrocaro

Lo scorso anno tornò prepotentemente d'attualità una polemica nata proprio dalla cecità del cantante. Nel 2014, infatti, Pupo dichiarò che avrebbe voluto Aleandro Baldi in giuria ‘ma qualcuno si è opposto a causa del suo handicap', disse, suscitando scandalo, ma non troppo: furono preferiti Gigi D’Alessio, Gigliola Cinquetti e Giancarlo Magalli e il cantante decise quindi di scrivere una lettera aperta ad Affaritaliani:

Per l'ennesima volta mi sento dire che la mia figura non è gradita in televisione: dire che ci ho fatto il callo è sbagliato, ma credimi, dopo tanti anni di tentativi, all'ennesimo rifiuto per la partecipazione ad una manifestazione televisiva mi sono messo l'anima in pace. Non ho più voglia di combattere con la mediocrità di autori televisivi che sono solamente galoppini di alti funzionari, persone che non escono mai allo scoperto perché non avrebbero mai il coraggio di ammettere in pubblico quello che dicono in privata sede (Giancarlo Bigazzi li chiamava Farisei).

Il futuro: inediti e musicoterapia

Chissà, forse qualcuno capì la sciocchezza della cosa e la tv divenne la seconda casa del cantante (la prima è Greve in Chianti) e nel 2014 è ospite fisso di "Domenica In". Ma non è quello il suo futuro, è la musica, perché nel cassetto c'è ancora qualche canzone inedita spiega e comunque, male che vada, non resterà con le mani in mano:

Io mi sto dedicando con impegno alla musicoterapia. Cioè cantare e fare canzoni in funzione non solo del mercato ma anche prospettiva sociale. In ogni caso ho alcune canzoni nel cassetto che spero di pubblicare a breve.

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