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Afrika Bambaata è stato accusato di molestie e traffico di minori

Le peripezie giudiziarie di Afrika Bambaata non sembrano conoscere fine: dopo le critiche piovutegli addosso cinque anni fa per mano dell’attivista e politico newyorkese Ronald Savage, che rivelò di essere stato abusato da lui, il rapper si trova ad affrontare un nuovo giro d’accuse: molestie e traffico di minori.
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Le peripezie giudiziarie di Afrika Bambaata non sembrano conoscere epilogo: dopo le critiche piovutegli addosso cinque anni fa per mano dell'attivista e politico newyorkese Ronald Savage (che nel suo libro autobiografico Impulse, Urges and Fantasies aveva raccontato di essere stato vittima di continui abusi perpetrati proprio dal fondatore dell'iconica crew Zulu Nation), il rapper si trova ad affrontare un nuovo giro d'accuse.

Afrika Bambaata accusato di molestie e traffico di minori

Bambaata è stato citato in giudizio da un uomo con un dittico di accuse pesantissimo, molestie e traffico di minori. Nello specifico, Bambaata avrebbe abusato e indotto alla prostituzione un minore per un periodo di quattro anni, dal 1991 al 1995. Secondo quanto ha riportato Metropolis, tra i primi quotidiani entrati in possesso dell'atto di citazione, la causa sarebbe stata intentata ad agosto presso la Corte Suprema di New York ai sensi del Child Victims Act da parte di un querelante ignoto ma identificato genericamente come "John Doe" (nome usato solitamente nel gergo giuridico statunitense per indicare un uomo la cui reale identità è sconosciuta o va mantenuta tale). Secondo l'accusa, la vittima – che ora avrebbe circa 40 anni – avrebbe subito "lesioni fisiche, grave e permanente disagio emotivo, angoscia mentale, depressione e imbarazzo".

Le accuse di "John Doe"

Inoltre, sempre a detta dell'accusa, ai tempi delle presunte molestie il rapporto tra "Doe" e Afrika Bambaata sarebbe stato strettissimo: il 12enne avrebbe avuto accesso alla palestra di casa nell'appartamento di Bambaataa, dove il musicista avrebbe "toccato in modo inappropriato il querelante nelle sue zone intime", incoraggiandolo alla "mutua masturbazione" e a guardare in compagnia video pornografici, in un circolo vizioso che sarebbe sfociato anche nella sodomia. I rappresentanti legali di Bambaata hanno rilasciato una dichiarazione sull'accaduto a Metropolis, sottolineando come “Nulla è cambiato dal 2016, quando queste accuse di decenni fa sono emerse per la prima volta".

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