Addio a Roberto “Freak” Antoni, leader degli Skiantos
È morto questa mattina una delle voci storiche della musica italiana, Roberto “Freak” Antoni, storico leader degli Skiantos che lasciò nel 2012 per intraprendere la carriera solista. A darne notizia è stata l'edizione bolognese di Repubblica che ricorda come il cantante lottasse da tempo contro un tumore. Il cantante avrebbe compiuto fra un paio di mesi 60 anni. Punk, provocatore, Roberto "Freak" Antoni è stata una figura importante della musica italiana, punk, quando in Italia a stento si sapeva cosa fosse. Con i suoi Skiantos cominciò a portare il punk e il rock cosiddetto demenziale in giro per l'Italia a partire dalla metà degli anni '70, il 1977, per la precisione, quando uscirono con l'album "Inascoltabile". Gli Skiantos sono stato un gruppo importante per l'underground italiano benché probabilmente non abbiano raccolto tutto quello che avrebbero potuto nel "35 anni di grandi insuccessi” come amava dire Freak Antoni.
Paradossalmente un minimo di ribalta arrivò quando gli Skiantos divennero resident band al programma comico di Italia 1 "Colorado Cafè", portando la loro ironia e i testi dissacranti al grandissimo pubblico. Esibizioni un po' meno avanguardistiche di quelle che li avevano caratterizzati negli anni passati, quando sul palco poteva accadere qualsiasi cosa, dal lancio degli ortaggi, che, in fondo, era un modo per rendere il pubblico meno passivo, scatenando guerre di verdure, alla decisione di non suonare e cucinare spaghetti.
Partiti da Bologna, furono una delle alternative al cantautorato che caratterizzava il paese in quegli anni. "Mi piaccion le sbarbine", "Kakkole" e decine di testi che introdussero un gergo giovanile (come quando Antoni cantava "ti rullo di cartoni") in un mondo che non ne era per nulla abituato. Tra alti e bassi e numerosi cambi di formazione gli Skiantos erano arrivati al 2012 prima che il cantante decidesse di intraprendere la carriera solista.
In una recente intervista a Rolling Stone, Antoni aveva parlato anche della sua malattia: “Mi sono operato cinque anni fa per dei tumori all’intestino, ora, dopo nuovi accertamenti, sono saltati fuori altri polipi. Mi ricovereranno il 9 gennaio per togliermeli”. La scelta, poi, di sciogliere la band è venuta naturale quando "dopo 36 anni di attività mi sembrava che la cosa diventasse ripetitiva, inoltre non c’era una casa discografica, non c’era la promozione, c’era un’agenzia di booking che non faceva nulla e mi sono stancato di avere nella testa questo mono pensiero del gruppo rock".
Se si parla di provocazione, come visto, Antoni non si è mai tirato indietro e sempre nell'intervista a RS si vede, dispensando il proprio pensiero (negativo) su molti artisti della scena musicale, compreso Elio, visto come uno dei maggiori esponenti di quel rock demenziale di cui gli Skiantos furono precursori. Uno dei suoi talloni d'Achille, però, fu l'eroina. Il cantante, infatti, non ha mai nascosto il suo uso di droghe, smesso solo a seguito dell'operazione che gli aveva debilitato troppo il fisico: "L’eroina è una droga invasiva, che ti cambia totalmente la vita, e forse i giovani di oggi mi sembra ignorino questo status finale (…). È una droga di cui non si è mai parlato abbastanza, rimane un argomento tabù in Italia, di cui i giovani sono digiuni, quindi facile da rimettere sul mercato, soprattutto se la conoscono solo per il divieto previdente per l’assuefazione e l’overdose".
Oltre alla tv, Freak Antoni fu anche attore in vari film "generazionali", da"Jack Frusciante è uscito dal gruppo" a "Paz!", il film dedicato alla vita di Andrea Pazienza, di cui Antoni fu molto amico, finendo anche in alcune delle sue tavole.
Ci lascia un vero "PunkArtist", come lo definisce Enrico Ruggeri, in un Tweet di commiato: "Un vero PunkArtist,una bella persona.Sempre troppo in anticipo,anche stavolta.Roberto "Freak" Antoni.Addio teppista".